Novità a destra dello schieramento politico salernitano: torna in campo il Movimento Sociale – Fiamma Tricolore. Nella giornata di ieri, infatti, è stata ufficializzata la nomina del dottor Angelo Retta a segretario provinciale del partito, primo atto di un percorso che già nei prossimi giorni porterà alla composizione dell’esecutivo provinciale ed alle prime iniziative sul territorio. Con un’attenzione particolare alle imminenti elezioni amministrative, punto di partenza imprescindibile per un’analisi della situazione salernitana e la conseguente definizione dell’azione politica. “Le scelte ed il percorso tortuoso compito dai partiti del centrodestra salernitano – sottolinea Angelo Retta – in occasione delle prossime amministrative rappresentano, a nostro giudizio, la conferma di un dato di fatto da tempo riscontrabile sul nostro territorio: l’assoluta mancanza di analisi e proposta politica ed il fallimento completo di un processo di selezione della classe dirigente. Ad oggi, infatti, a due settimane dal voto ancora non è chiaro quale sia, e se esista in realtà, una proposta per il futuro della città di Salerno differente – non necessariamente opposta – a quella messa in campo dalle amministrazioni deluchiane negli ultimi trent’anni. Va bene fare le pulci al bilancio, segnalare le inefficienze della macchina comunale, ma quel che serve davvero è un’idea di sviluppo per il territorio e di tutto questo non c’è traccia. Del resto se anche candidati di primo piano nelle liste del centrodestra ammiccano al voto disgiunto è evidente che la fiducia nella proposta –a trovarla!- del centrodestra è davvero scarsa”. Quali siano le cause di questo “vuoto” per il neosegretario provinciale della Fiamma è presto detto: “In questi anni, quelli della sindacatura Napoli ma non solo, – dice Retta – i partiti del centrodestra sono stati completamente assenti dalla realtà sociale, prima ancora che politica, salernitana, non c’è stato alcun reale confronto con le categorie ed i cittadini. C’è stato un ripiegamento su se stessi, un gioco di rimessa, ma nessuna analisi degli scenari complessi che interessano il capoluogo e la provincia. La mancata selezione di una classe dirigente capace e motivata è diretta conseguenza di questo atteggiamento. Anche le scelte fatte nella composizioni delle liste rendono bene la misura della crisi: davvero era necessario paralizzare il dibattito per giorni sulla candidatura o meno di un’attrice hard? Recuperare transfughi della maggioranza di centrosinistra, nella speranza di “far cassa” con il loro patrimonio di consensi, è la strada giusta per radicare sul territorio una forza di destra? Ovviamente la nostra risposta è no. E proprio facendo nostri il disagio ed il disappunto di numerosi esponenti della destra salernitana, liberi da vincoli di schieramento, che abbiamo deciso di raccogliere la sfida rappresentata dal riportare in campo le istanze della destra sociale, di quella destra nazionalpopolare che ha avuto in Pino Rauti il suo più illustre esponente. Abbiamo già riscontrato un interesse sincero verso una proposta politica attenta alle esigenze del territorio e, soprattutto, aperta alla partecipazione: siamo certi di poter dare un contributo costruttivo per lo sviluppo della nostra provincia”.
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