di Erika Noschese
Emergono nuovi, inquietanti, dettagli circa la morte del 24enne straniero, giunto al pronto soccorso del Ruggi d’Aragona la notte tra l’11 e il 12 agosto in stato di ebbrezza. Dopo la denuncia di Le Cronache la Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto l’esame autoptico per far luce sulle cause del decesso e verificare eventuali responsabilità da parte dei medici e infermieri presenti in pronto soccorso che dovranno chiarire, tra le altre cose, perchè si è passati da codice rosso a giallo, da giallo a verde e solo dieci minuti dopo la morte è stato nuovamente disposto il codice rosso. Dall’autopsia è infatti emerso che il giovane aveva anche un’emorragia al cranio forse per percosse ricevute mentre era per strada o forse per la caduta. Di fatti, va ricordato che a lanciare l’allarme sono stati alcuni passati che hanno notato il giovane per strada e sul posto è intervenuta un’auto medica del 118 di via Vernieri che ha condotto la vittima al pronto soccorso in codice rosso. Il medico legale avrebbe confermato che il giovane, al momento del malore, era sotto effetto di alcol ma sarebbe stata esclusa l’ipotesi, almeno secondo quanto riferiscono voci interne alla direzione generale, l’ipotesi che l’uomo fosse lucido, a dispetto di quanto hanno scritto i medici del pronto soccorso nella relazione. All’esame autoptico avrebbe partecipato anche una infermiera, compagna del medico presente quella sera in pronto soccorso e che avrebbe cambiato il codice in rosso solo dopo il decesso e un medico legale, in servizio sempre presso il ps del Ruggi d’Aragona. Ad effettuare l’autopsia invece un medico legale di Napoli che ha prelevato dei campioni che saranno analizzati presso la Federico II e che dovrebbero dare un quadro completo della situazione. Secondo quanto emerso il giovane non sarebbe stato sottoposto a Tac che avrebbe permesso di accertare, fin da subito, il trauma cranico. E purtroppo questa è una storia drammatica che porta con sè un altro dramma: l’ambasciata non sarebbe ancora riuscita a mettersi in contatto con la famiglia del giovane per comunicare loro la tragedia avvenuta. Nel frattempo, il primario del ps ha chiesto ai medici presenti quella notte una relazione, già consegnata, nella quale si parlerebbe di esame effettuati ma che non trova riscontro alcuno in quella stilata la notte del decesso quando, lo ricordiamo, il 24enne è rimasto in barella per ore, in attesa di un intervento medico. Poi, alle 6.50 il malore ma nonostante l’intervento dei medici per lui non c’è stato nulla da fare e solo alle 7 è stato disposto il codice rosso.