Morte Schiavone, il ricordo di Alfonso Andria - Le Cronache Ultimora
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Morte Schiavone, il ricordo di Alfonso Andria

Morte Schiavone, il ricordo di Alfonso Andria

Alfonso Andria

Mi è difficile condensare in poche righe quasi 55 anni di rapporti che hanno riempito di amicizia sincera, di stima, di condivisione le tante iniziative in cui ho affiancato Lelio Schiavone, dapprima durante gli anni di impegno professionale all’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno e poi di servizio alle istituzioni locali e parlamentari. Il nostro sodalizio, una volta rapidamente stabilizzato, non avrebbe conosciuto la benché minima increspatura o incomprensione di sorta. Le mostre a Positano delle opere di grandi Maestri, da Mino Maccari a Enrico Paulucci; l’omaggio a Mario Carotenuto con una magnifica monografia e successivamente con l’antologica nei Saloni della Provincia e il relativo catalogo; l’acquisizione di alcuni dipinti offerti alla pubblica fruizione nella Pinacoteca di Palazzo Pinto in via Mercanti. Tutto ciò e tanto altro trovano spazio nel libro prevalentemente (ma non solo) fotografico: “50 anni in foto. Il tra storia e società” curato da Paola Capone e introdotto dal colto contributo di Mariano Ragusa per presentare la tesi di laurea di Francesca Adiletta. Lelio mi ha avvicinato alla Poesia di Alfonso Gatto che, attraverso mio padre che gli era amico, ebbi l’onore di conoscere quando ero appena adolescente ma più avanti dí incontrare più volte in Galleria. Fu ospite d’onore in una memorabile serata a Baia Infreschi (Marina di Camerota): in mezzo al mare con il pubblico disposto sulle barche di pescatori e diportisti ad ascoltare Otello Profazio cantastorie del Sud e nella seconda parte il recital di Roberto Murolo. L’iniziativa curata dall’EPT fu ideata da Roberto Virtuoso, mio maestro politico, all’epoca Assessore regionale al Turismo, Beni Culturali e Ambiente. Al Comune di Salerno, nel 1986, Sindaco Michele Scozia, ricordammo Alfonso Gatto nel decennale della scomparsa, attraverso un convegno per il quale Lelio ed io (eletto consigliere comunale un anno prima) riuscimmo ad ottenere l’intervento di grandi personalità del mondo della Cultura e del Giornalismo, quali Carlo Bo, Antonio Ghirelli, Aldo Falivene e ancora altri. Mentre nella Galleria d’Arte “Il Catalogo” si susseguivano incontri con le espressioni più alte del Novecento italiano pittorico e letterario, fino a meritarle il riconoscimento da parte del Ministero per i Beni Culturali di “bene di interesse storico”. Del resto non capita spesso che un Presidente della Repubblica in carica visiti una Galleria d’Arte e vi si trattenga a lungo, come avvenne il 14 settembre del 2010! Durante il primo dei due mandati di Presidente della Provincia, nel 1996, per il ventennale di Gatto un’altra bella idea realizzata con la collaborazione di Luigi Giordano e di Guido Cataldo: il cd di una selezione di poesie e prose di Gatto inciso da un dicitore d’eccezione, il grande Achille Millo. Potrei ancora raccontare ma attraverso queste esemplificazioni ho voluto sottolineare – in relazione soltanto ad alcune delle attività che ho avuto il piacere di sostenere al suo fianco – quale sia stato per un lungo arco temporale il ruolo esercitato da Lelio Schiavone nella realtà salernitana e come le sue progettualità abbiano qualificato l’offerta culturale del territorio. Ad Antonio Adiletta, che gli è stato filialmente accanto sino al termine, Lelio ha saputo nel tempo trasfondere le competenze accumulate insieme con la non comune abilità che un Gallerista deve avere per fare, di un’attività che ha indubitabili riflessi commerciali, l’occasione di crescita e di maturazione culturale. E quando è riuscito pienamente nell’intento lo ha voluto suo socio, come a consacrare un passaggio di testimone, da padre in figlio, appunto. Ringrazio il quotidiano “Le Cronache” e, nel concludere questo contributo, certamente molto manchevole, attraversato da un forte coinvolgimento emotivo, esprimo l’auspicio che Salerno e i Salernitani sappiano custodire e esaltare il valore della memoria che nella società contemporanea e nel tempo presente facilmente viene smarrito! Lelio nel fecondo servizio reso alla Cultura ha concorso a definire l’identità culturale della Città natale, ha avuto – ma soprattutto ha dato a Salerno – tante soddisfazioni e tuttavia negli ultimi anni ha dovuto conoscere disattenzioni e persino mortificazioni. È un po’ tardi per riparare, ma il modo c’è. Per il momento bisogna solo grazie, caro Lelio, e scusa!