di Erika Noschese
«Sinceramente non credo nel campo largo e non sono assolutamente favorevole ad una coalizione tra PD e M5S». A parlare così Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, capogruppo del Pd a Palazzo Sant’Agostino e, dunque, consigliere provinciale con delega alla cultura. In occasione delle recenti elezioni europee, il primo cittadino ha dato il suo valido contributo al Partito Democratico tanto che i dem, anche a Pellezzano, risultano essere la prima forza politica attraverso l’impegno diretto dell’amministratore locale che ha saputo coinvolgere gran parte della comunità. . Consigliere Morra, il Pd in provincia di Salerno ha ottenuto grande riscontro e anche nella sua Pellezzano… «Sì, un risultato quello ottenuto dal PD nella provincia di Salerno che si può ritenere molto soddisfacente. Siamo giunti dietro a Fdl perché, in questo momento storico, è il partito dell’attuale Premier e riesce ancora a fare breccia. Tuttavia, i dem sono in costante crescita e, come affermato dal Governatore della Campania, On. Vincenzo De Luca, nel voto meridionale l’area di governo è minoritaria. Questo evidenzia la volontà degli elettori del Sud Italia di cambiare rotta, magari già a partire dalle prossime elezioni politiche governative. Per quanto riguarda Pellezzano, posso affermare con soddisfazione che sia io, nella mia qualità di Sindaco e di Consigliere Provinciale Capogruppo Consiliare PD, che altri esponenti istituzionali, abbiamo fatto un ottimo lavoro perché il territorio ha risposto presente, anche con una discreta affluenza, nonostante non ci fosse il voto delle amministrative e questo fa ben sperare anche in ottica futura». Da capogruppo dem a Palazzo Sant’Agostino possiamo dire che il merito è anche suo… «Come dicevo prima, ho agito, oltre che da Primo Cittadino, anche nella qualità di Consigliere Provinciale Capogruppo Consiliare del PD, interagendo con i vertici della segreteria, in primis il Segretario PD di Salerno Enzo Luciano, al quale, oltre all’ottimo rapporto di natura istituzionale, mi lega anche un saldo rapporto di amicizia e stima reciproche. Senza dimenticare la preziosa e fattiva collaborazione offerta dal Deputato PD, On. Piero De Luca, che ha partecipato in prima persona a diversi incontri. Anche con lui, mi lega un forte rapporto di amicizia e lo ringrazio di cuore per il suo sostegno, che non fa mai mancare in tutte le occasioni elettorali. Da sottolineare, inoltre, l’ottimo lavoro svolto da altri colleghi sindaci targati PD, con i quali abbiamo fatto squadra per il bene comune e del partito. Tra l’altro, a Pellezzano, prima del voto è venuto a trovarci il candidato dem Lello Topo, recordman di preferenze ottenute in Campania, secondo solo alla Meloni. Pellezzano e Salerno hanno sicuramente offerto il loro contributo fattivo per la netta affermazione di Topo, che sarà il nostro principale rappresentante al Parlamento Europeo, con il quale manterremo un dialogo proficuo e costante al fine di ricevere le dovute attenzioni per Salerno e per il Comune da me amministrato». Se a livello nazionale FdI è il primo partito, a Salerno è il Pd. Come si spiega questo trend inverso? «Salerno, come confermato dal risultato delle urne, si conferma roccaforte PD. Credo che questa affermazione dipende molto dalla fiducia che gli elettori hanno riposto negli amministratori dem. Sono d’accordo con il segretario PD di Salerno, Enzo Luciano, nell’affermare che il primato del PD deriva soprattutto dalla credibilità dei valori, delle proposte, delle capacità, dei programmi che sono alla base di questa compagine partitica. La vittoria del PD a Salerno significa tanto in termini polito-istituzionali, perché evidenza la marcata volontà degli elettori di non identificarsi con il governo centrale. Quindi, l’elettore, in questa particolare fase politica, trova rifugio sicuro in territori come il nostro, inteso ad ampio raggio, dove è certo di poter essere rappresentato da soggetti istituzionali che più si avvicinano alle esigenze della comunità». Se a livello nazionale FdI è il primo partito, a Salerno è il Pd. Come si spiega questo trend inverso? «Sì. Il prossimo anno si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale della Campania. Il mio contributo, anche in questa occasione di voto, sarà lo stesso offerto in occasione di questa tornata elettorale delle Europee. Con una differenza. Nel voto alle Europee, io e coloro che hanno dato il proprio apporto alla campagna elettorale a sostegno del PD, abbiamo dovuto far capire bene alla maggior parte degli elettori l’importanza di esercitare il loro diritto di voto, soprattutto a coloro che vedono l’Europa come un’istituzione distante. Quindi è stata una campagna incentrata più sulla spinta al voto al fine di evitare l’astensionismo, che comunque è stato abbastanza alto in Italia. Le Regionali, al contrario, sono delle elezioni dove il cittadino, sicuramente, si sente molto più rappresentato da coloro che saranno chiamati a ricoprire determinati incarichi. Non a caso, il ruolo di noi sindaci, in molte fattispecie, è proprio quello di creare un dialogo e una sinergia con l’istituzione regionale tale da poter ricevere le giuste attenzioni per lo sviluppo dei territori locali». Se le venisse chiesto sarebbe pronto a scendere in campo in prima persona? «Al momento non ci penso. Sono concentrato ad amministrare il Comune di Pellezzano e a ricoprire l’incarico di Consigliere Provinciale con delega alla Cultura. Candidarmi alle regionali significherebbe dimettermi dalla carica di sindaco e sinceramente non vorrei tradire la fiducia dei miei elettori, che nel maggio dello scorso anno me l’hanno rinnovata, consentendomi la possibilità di governare per altri 5 anni. I cittadini di Pellezzano si attendono un ulteriore sviluppo del proprio territorio e per una questione di dovere morale, di riconoscimento e di gratitudine nei loro confronti non posso sottrarmi alle mie responsabilità. Quindi tempo al tempo». Si parla ancora di campo largo. Crede nella possibilità di una coalizione ampia che vede insieme Pd e M5S? «Sinceramente non credo nel campo largo e non sono assolutamente favorevole ad una coalizione tra PD e M5S. I motivi sono semplici e sono stati dimostrati da quest’ultima tornata elettorale. In primis c’è stato un ritorno degli elettori storici del PD che negli anni passati hanno preferito votare il M5S. In secondo luogo, questa inversione ha permesso di far recuperare ben 4 punti percentuali al PD, in forte ascesa, a differenza del M5S che ha subito un consistente decremento, con risultati tutt’altro che soddisfacenti, che hanno indotto il loro leader Giuseppe Conte a una riflessione». Cosa si sente di dire alle persone soprattutto nella sua Pellezzano che hanno sostenuto i candidati da lei indicati alle europee? «Innanzitutto, ringrazio tutti gli elettori di Pellezzano che hanno accolto il nostro invito di recarsi alle urne per esercitare il loro diritto e, soprattutto, ringrazio di cuore coloro che hanno seguito le nostre indicazioni di preferenza nei confronti dei candidati da votare. Nella mia qualità di amministratore locale, insieme alla mia squadra e insieme ai colleghi consiglieri della Provincia di Salerno ci impegneremo a mantenere saldi i rapporti con i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo per ripagare la fiducia che tutti gli elettori hanno riposto in questi uomini e donne che decidono le sorti del nostro futuro. Importanti sfide ci attendono quali la transizione ecologica, i cambiamenti climatici, l’applicazione dell’intelligenza artificiale, il welfare, le politiche del lavoro e altro ancora. Per affrontarle bisogna stare uniti e remare nella stessa direzione al fine di ottenere un benessere collettivo».