“La ‘class action’ sarà esperibile senza distinzione, da tutti coloro che avanzano pretese di natura risarcitoria in relazione alla lesione di ‘diritti individuali omogenei’. Si prescinderà dalla qualifica di consumatore del danneggiato, lasciando spazio alla tutela di tutte quelle fattispecie in cui il singolo illecito comporti effetti pregiudizievoli per una pluralità di soggetti. Ora diventa uno strumento generale che i cittadini, deboli da soli, potranno utilizzare, unendosi per fare valere i propri diritti, ricomprendendo ogni possibile ambito dell’agire di una impresa o di un ente gestore di servizi pubblici, o di pubblica utilità, (diritti dei lavoratori, dei fornitori, dei clienti)”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il webinar “La nuova ‘class action’ ed azione collettiva inibitoria per imprese e consumatori. Ambiti contrattuali, pretese risarcitorie e possibili risvolti in ambito tributario”, che si terrà lunedì 20 dicembre alle ore 15,00 (sulla piattaforma digitale Zoom), organizzato dalla Commissione di Studio Tutela del Consumo dell’Odcec di Napoli. Secondo i dati dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, negli ultimi 2 anni e mezzo sono stati risarciti dalle aziende coinvolte nei procedimenti ‘Antitrust’ 580 mila consumatori con un totale di 34 milioni di euro e l’Autorità ha comminato sanzioni pecuniarie per oltre 766 milioni di euro. I provvedimenti riguardano diversi settori, dai trasporti aerei e marittimi ai servizi bancari e finanziari, prodotti assicurativi e fornitura di energia elettrica e gas. Trend in ascesa anche per il rating di legalità che nel corso del 2019 ha visto la conclusione di 4.108 procedimenti con andamento confermato per il 2020. Più in generale aumentano i profili giuridici di tutela dei contraenti deboli al fine di ridurre i danni o addirittura il default di consumatori truffati e o danneggiati dagli operatori del mercato sempre più aggressivi, con l’avvento della internet economy, e anche nell’intento di aumentare il grado di fiducia nelle istituzioni. Il livello di tutela dei diritti individuali dei cittadini rappresenta, infatti, un indice del livello di civiltà di un ordinamento giuridico ed è indicatore del livello di sviluppo economico. In tale direzione vanno le modifiche alla nuova ‘azione di classe’. Con l’entrata in vigore, a maggio 2021, della legge n. 31, del 12 aprile 2019, l’intera disciplina dell’azione di classe e azione inibitoria collettiva contenuta nel Codice del Consumo viene riformata in modo organico; esce dal perimetro consumeristico ed entra nel Codice di Procedura Civile creando meccanismi premiali per tutti gli attori coinvolti, ma, centrale sarà il ruolo dei consulenti per l’efficacia dello strumento, che dovrà spingere il mercato verso comportamenti corretti nei confronti dei contraenti deboli, oltre che rappresentare uno strumento di tutela collettiva di più ampia portata. “Ciò che conta non è, quindi, l’ammontare del danno subito da ciascun componente della classe – ribadisce Liliana Speranza, consigliere Odcec Napoli -, quanto piuttosto la possibilità di applicare un criterio comune e uniforme per il calcolo del risarcimento individuale. Innovata anche l’azione inibitoria collettiva, che consente ora a chiunque di chiedere al giudice ordinario, in nome di interessi collettivi, provvedimenti non solo inibitori ma altresì correttivi, capaci di condizionare ed alterare l’economia di una impresa”. Secondo Stefania Linguerri (presidente della Commissione di Studio Tutela del Consumo) “la nuova ‘class action’ segna un importante punto di svolta nella tutela dei consumatori, che, con la nuova legge, potranno aderire anche successivamente alla sentenza di merito, e cioè quando l’illecito sarà già stato accertato, con effetti di tutela amplificati sottolinea. A tal fine si prevede che il Tribunale, con la sentenza che accoglie l’azione, assegni un termine per l’adesione. Le norme a tutela dei consumatori in ambito contrattuale, in materia di pratiche commerciali scorrette, comportamenti anticoncorrenziali e lesive di diritti individuali omogenei in genere, andranno osservate con attenzione. In tale contesto le imprese dovranno vigilare al loro interno creando un pool di esperti, con un’attività di tutela preventiva che tocca la ‘governance’ ed i metodi di attuazione del D. Lgs n. 231/2001. Gli impatti sulle imprese saranno non solo economico legali ma anche reputazionali data la maggiore evidenza pubblica della procedura. La nuova disciplina si applicherà alle condotte illecite poste in essere dopo l’entrata in vigore della Legge. Il giudizio seguirà il rito sommario di cognizione di cui all’art. 702-bis c.p.c.”. Vincenzo Tiby (consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti partenopei) evidenzia che “cambia anche il profilo soggettivo sottolinea l’azione sarà esperibile da ciascun componente della classe ma anche da organizzazioni o associazioni senza scopo di lucro che potranno beneficiare dell’istituto, previa iscrizione in un apposito elenco istituito presso il ministero della Giustizia. Sul banco degli “imputati” imprese ed enti gestori di servizi pubblici, non la Pubblica amministrazione. Sul portale dei servizi telematici (Pst) del Ministero della Giustizia, nella specifica sezione ‘Class Action-Azioni di Classe, è possibile consultare le azioni collettive iscritte nei registri e depositare le domande di adesione. Il ruolo dei commercialisti – conclude Tiby – affianca a pieno titolo quello dei legali”. Al forum on line parteciperanno: Antonio Tafuri (presidente dell’Ordine Avvocati di Napoli), Giuseppe Vitiello (presidente della Fondazione dell’ Avvocatura Napoletana per l’Alta Formazione Forense), Elisabetta Corapi (docente dell’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’), Chiara Petrillo (docente dell’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’), Giovanni Berritto (Presidente Federconsumatori Campania), Felice Petillo (legale della Federconsumatori Campania), Paolo Fiorio (coordinatore del servizio legale nazionale del Movimento Consumatori), Mario Manzo avvocato, esperto in Diritto Bancario e legale dell’Associazione Consumatori Nazionale CO.DI.CI.) Gianpaolo Delle Donne (segretario della Commissione Tutela del Consumo). L’obiettivo dell’iniziativa formativa/informativa è di promuovere la conoscenza e l’utilizzo di un nuovo strumento giuridico che si propone a tutela di un corretto funzionamento del mercato in quanto trasversale per la tutela dei diritti individuali omegenei.
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