Mercoledì 12, alle ore 19, presso la sede Cai di Salerno verrà presentato il volume di Francescopaolo Ferrara edito da Rubbettino
La Sezione Cai di Salerno torna a raccontarsi e ancora una volta lo fa con originalità assoluta. Era già successo nel 2006, in occasione del ventennale dalla fondazione, con quel canzoniere (Vent’anni incantati. Storia corale della nostra sezione ) che ancora oggi rappresenta un unicum nel panorama letterario dei libri di montagna. Oggi, ampiamente aggirata la boa dei trent’anni, ecco che arriva Montagne mediterranee. In cammino sull’Appennino Meridionale (Rubbettino, Soveria Mannelli 2018, pp. 368, euro 15,00), un’antologia di esperienze di montagna condotte tra inattesi scenari specialmente del Salernitano e del l’Irpinia, vissute in ogni stagione, compresa quella della neve, nel clima di entusiasmo e amicizia propri dell’ambiente del Club alpino italiano. Anche quest’opera, come la prima, si deve alla fervida e disincantata penna del presidente onorario Francescopaolo Ferrara e verrà presentata a Salerno mercoledì 12 dicembre alle ore 19, presso la sede Cai sita in via Porta di mare 26. All’incontro parteciperanno Vincenzo Aversano già ordinario di Geografia antropica presso l’università di Salerno, Antonello Sica, curatore del progetto editoriale e Ciro Nobile, presidente della Sezione di Salerno del Club Alpino Italiano. Teresio Valsesia scrive nella appassionata introduzione: “All’inizio degli anni ‘90, quando la neonata Commissione Centrale Escursionismo del CAI iniziava a (ri)scoprire l’ effervescenza e la varietà del Sud, qualche amico mi chiedeva con malcelata curiosità:“ Ma a Salerno ci sono delle montagne?”. Certo che sì. Non dei quattromila e nemmeno dei tremila. Comunque delle belle montagne poiché il criterio di giudizio non deve mai essere unicamente altimetrico. A Sud del Vesuvio, proprio tra Salerno e Avellino, l’Appennino Meridionale disegna e si nobilita con dei rilievi montuosi sconosciuti ai più, fuorché agli appassionati del CAI campano. Francescopaolo Ferrara ha dato concretezza al “piacere escursionismo” come bagaglio di valori che favoriscono emozioni e sensazioni sempre nuove, da assimilare passo dopo passo, coniugandole con l’ amicizia più solida e autentica. Del resto “camminare per conoscere” era l’ invito pressante espresso oltre un secolo fa da Giustino Fortunato , esploratore e precursore dell’Appennino Meridionale, penetrando nel tessuto profondo della natura (i segni del Creato) e della cultura (i segni lasciati dall’uomo). Un modus operandi che ha anticipato di molto quella che in realtà era solo una pseudo-scoperta, promossa di recente da noi, caini del Nord. Lo spirito di Giustino Fortunato trasuda dalle pagine di questo libro, sicuramente opera fra le più belle, interessanti e godibili della letteratura di montagna. Non la testimonianza di grandi imprese alpinistiche, ma di una passione filiale per la corretta promozione della propria terra. L’ autore, primo presidente del CAI Salerno, ci offre, in sostanza, una guida unica sulle sue montagne. Niente nozionismo tecnico, né scale di difficoltà. Ma una narrazione schiettamente personale che assume però un rilievo universale. Non è un omaggio trascurabile, perché ci accompagna fra ambienti e genti con la tempra di uno scrittore (lui, una vita da magistrato) che sa coltivare sapientemente anche l’ironia e l’ auto – ironia, e che ci permette di riconoscere tra le righe tanti amici salernitani che abbiamo avuto la fortuna di frequentare “pedibus calcantibus”.