di Andrea Pellegrino
Scoppia la polemica al Molo Manfredi. Anche ieri mattina i diportisti hanno manifestato la loro contrarietà al nuovo parcheggio a pagamento che l’Autorità Portuale ha “ceduto” a Salerno Mobilità. «Nessun posto per i diportisti, titolari del permesso; nessuna striscia bianca, così come previsto dal regolamento, nessun posto per disabili», denunciano dal Molo Manfredi. «Vogliono costringerci ad andare via da qui», rincarano alcuni che non nascondono neppure la loro contrarietà ad un “trasloco” forzato al Marina d’Arechi di Agostino Gallozzi. «Lì si paga molto – dicono – in alcuni casi anche il doppio rispetto al Molo Manfredi». Nei prossimi giorni non si escludono proteste e richieste da inoltrare ad Autorità Portuale e Comune di Salerno. Stamattina i concessionari dovrebbero decidere cosa fare e quali mosse mettere in campo. Intanto la protesta è forte: «Sono due giorni che i parcheggi sono semivuoti – dice Enzo De Tommasi, tra i più assidui diportisti del Molo Manfredi – Non bisogna essere geni per capire che con queste tariffe non si incasserà nulla e si creerà solo disagi a chi ha il posto barca lì». «Ancora una volta ci si accanisce su di un’area già da anni penalizzata per lavori mai terminati», dice, invece Luca Lamberti, frequentatore da anni del Molo per lavoro. «Il Manfredi – spiega Luca Lamberti – è la culla del diporto salernitano; è qui che più di 40 anni fa sono stati installati i primi approdi galleggianti. Qui cantieri nautici, ospitavano barche prestigiose come il “Karama”, yacht personale di Achille Lauro e l’ Astra, stupendo esemplare “J class” costruito da Champer & Nicholson. Lo stesso Molo Manfredi da anni penalizzato da lavori mai terminati e assenza di parcheggi. Questa parte di Salerno ospita ed offre servizi a più di 1000 imbarcazioni. In questi anni sono aumentate le quote delle concessioni e diminuiti i servizi. Assenza di bagni pubblici, nessun controllo all’ingresso (solo nei week end viene messa vigilanza privata a pagamento quando all’interno del porto sono presenti tre corpi di polizia), e nessun info point per i tanti turisti che ogni mattina prendono i traghetti. I concessionari si sono attrezzati, negli anni, con navette e bagni chimici per affrontare lo stato di emergenza. Da sabato – dice ancora Lamberti – quei pochi posti disponibili per parcheggiare sono diventati a pagamento; lo si fa ad agosto, mese di ferie per molte persone, che decidono di passare qualche ora in barca con le famiglie. Un euro l’ora nei week end, una “porcata”. Nessun posto libero non a pagamento (come previsto per legge) e posti riservati a portatori di handicap. S’impone il tutto senza consultare i concessionari. Frequento il Molo Manfredi fin da piccolo; ricordo le mie estati da bambino, a fare la doccia sui pontili, a mangiare gelati. Poi da adolescente, quando a 15 anni ho iniziato a fare i primi nodi. Qui, i “vecchi” del mare (molti di loro non ci sono più) mi hanno insegnato il mestiere più bello del mondo. Sono un “figlio” di quella parte di Salerno, ho il molo Manfredi nel cuore». Auspica una soluzione che non danneggi nessuno, il consigliere comunale Roberto Celano: «Si trovi una sistemazione per le auto dei diportisti soprattutto durante il periodo estivo. E’ a mio avvio necessario far conciliare sia il parcheggio pubblico che gli spazi per quanti usufruiscono del porto». Ancora sulla vicenda interviene Gaetano Amatruda, vicecoordinatore provinciale di Forza Italia: «Salerno città turistica solo nel libro dei sogni della campagna elettorale. Se non fosse per un privato coraggioso, Gallozzi, e per la forza delle associazioni, sui pontili dei porti della città, ci sarebbe davvero una situazione da terzo mondo. Il Comune latita. Tagliatori di nastri seriali senza strategie e senza nessuna capacità di programmare. Capaci solo a fare clientele».