E’ finita a processo, davanti al giudice monocratico Ornella Dezio, per maltrattamenti nei confronti dei figli. Ieri la donna, . r. s. originaria di Cava de’ Tirreni, ha ricostruito il suo difficile rapporto con il marito (presente in aula). Una testimonianza resa tra le lacrime. La donna, nonostante l’emozione, ha precisato di non aver mai usato violenza nei confronti dei due figli (quattro anni ed un anno all’epoca dei fatti contestati): “Al massimo uno schiaffo o una sculacciata come penso sia capitato a qualsiasi genitori. E lo facevo soltanto quando facevano qualcosa che poteva essere pericoloso per loro stessi”. La donna riferito di essere completamente succube di un un marito pignolo ed amante delle regole fino all’esasperazione. “Nei primi anni sono stata anche felice. Sapevo del suo carattere ma l’avevo sposato per amore e fino alla nascita della prima figlia aveva nascosto bene alcuni lati del suo carattere. Dopo pochi mesi dal parto è iniziato a cambiare tutto. Mi imponeva tutto. Anche con quale seno dovevo allattare, gli orari e qualsiasi altra cosa che riguardava la bambina. Era ossessivo. La situazione è peggiorata giorno dopo giorno, anno dopo anno. Mi ha iniziato anche a schiaffeggiare. La prima volta mi ha chiesto anche scusa poi non è stata un’escalation. Non l’ho denunciato perché la prima violenza era quella psicologica. Mi aveva completamente annientato. Era convinta di essere un incapace e che dovevo seguire le sue regole”. Regole… Quelle che sono diventate imprescindibili per la donna ad un certo punto del matrimonio. “Non ci parlavamo più. In casa pretendeva che per comunciare con lui dovessi scrivere dei bigliettini. Avevo cinque domande a disposizione e se accadeva qualcosa extra non potevo comunicare in nessun modo”. L’uomo le aveva chiamate le regole d’oro. “Mi ha cacciato di casa dopo che mia figlia si era fatta male non per colpa mia. E’ stato tremendo per me. Dopo la separazione non ho potuto consegnare neanche i regali all’Epifania ai miei figli perché avevo fatto un minuto di ritardo”. Successivamente è stato ascoltato un consulente medico che ha confermato la capacità genitoriale dei due ex coniugi.
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“Il depuratore di Albanella va sequestrato”
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