«Lanciare questa pietra nello stagno non è servito a niente» lo afferma Mario Conte (foto) dopo una settimana di chiusura, la mensa dei poveri San Francesco. Alla riapertura dei battenti nulla sembra essere mutato rispetto alla settimana precedente, quando è stato dato il via ad un forte segnale di crisi anche da parte di un’attività così significativa che ha stretto i denti per vent’anni e ad oggi chiede soccorso “solo un benefattore si è preoccupato di noi, per il resto nessuno ha preso provvedimenti per aiutarci. Il nostro gesto è passato nel silenzio totale. Niente è cambiato dalla chiusura, il messaggio non è stato colto”. Così adesso sono tutti pronti per ricominciare l’attività di volontariato che prevede quotidianamente un dispendio di energie con l’intento di aiutare chi ha più bisogno, nello specifico trattasi di extracomunitari senza stabile sede o cittadini che hanno difficoltà a portare avanti la propria famiglia e necessitano di un contributo. Lo spirito di ripresa è di consapevolezza, ma al tempo stesso speranza per il futuro «Nessun altro ci ha chiamato e si è interessato al nostro disagio. Ma noi, anche senza aiuti, andiamo avanti come abbiamo sempre fatto, lo faremo per loro” prosegue Conte con amarezza in merito alla chiusura avvenuta per la prima volta dopo vent’anni di lavoro senza tregua, una pausa momentanea per poter far carico delle forze e soprattutto per consentirsi una boccata d’aria dalle spese che quotidianamente affronta la mensa San Francesco che ad oggi chiede un appoggio più sostanzioso anche da parte dell’amministrazione. “C’è un estrema povertà palpabile che sta mettendo in ginocchio diverse famiglie ed anche noi” una riflessione legata a questo momento di difficoltà economica generale che ha visto un aumento sempre più consistente dell’affluenza alla mensa dei poveri a causa della crisi che sempre più prende piede si riscontra anche una notevole differenza di donazioni rispetto agli anni precedenti nei quali i salernitani erano più generosi e propensi a contribuire alla riuscita della mensa San Francesco. Un appello sempre valido che continua a lanciare Mario Conte a nome della mensa dei poveri cercando di sopperire a quella che sembra essere un’amara sconfitta per chi da vent’anni lavora al progetto di San Francesco nel tentativo di offrire un servizio a chi più necessita di essere aiutato. “Bisogna saper fare la carità, non c’è bisogno di andare fuori o lontano per poter fare del bene. Talvolta l’aiuto bisogna darlo a chi è vicino e a chi necessita in egual modo di avere un sostegno. Questo è il messaggio che voglio far passare”. Francesca D’Elia
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