Tra i principali casi politici che scoppierebbero all’atto dell’accordo c’è quello della Campania di Andrea Pellegrino La giornata chiave è quella di oggi quando la crisi di governo sarà nelle mani esclusive di Sergio Mattarella. Ultime ore di trattative, poi, con molta probabilità il dado sarà tratto. Accordo giallorosso, quindi un governo tra Movimento 5 Stelle e Pd, che qualcuno già definisce Mazinga, o il ritorno alle urne il prima possibile, i due scenari attualmente più accreditati sulla scrivania del Colle. Ma se a Roma la tensione è alle stelle, in Campania il quadro non è dei migliori. Le difficoltà dei Cinque Stelle sono soprattutto in questa terra. MaZinga avrà ripercussioni notevoli su quel che è il rapporto (battagliero) tra Vincenzo De Luca e il Movimento 5 Stelle. Anni di scontri violenti, di accuse e di offese, con tanto di “chiattona” che il governatore dedicò alla capogruppo grillino in Consiglio regionale Valeria Ciarambino. D’altronde anche da De Luca l’apertura è a metà, condizionata dal bagno di umiltà che dovrà farsi Luigi Di Maio, principale protagonista delle accuse politiche che il governatore ha lanciato durante il consueto appuntamento televisivo del venerdì ed in ultimo durante la festa nazionale dell’Unità a Ravenna, domenica sera. Sui contenuti manco a parlarne. A partire dai navigator che proprio ieri mattina hanno iniziato lo sciopero della fame contro la decisione della Regione di non firmare le convenzioni. Nel clima di trattative, De Luca aggiusta il tiro, ma non troppo: «si esprime tutta la nostra comprensione. Si rileva tuttavia che la scelta dell’interlocutore è sbagliata. La Regione Campania non c’entra nulla con la vicenda in questione. Com’è noto tale vicenda è stata promossa e gestita direttamente ed esclusivamente dall’Agenzia nazionale per il lavoro “Anpal”, dipendente dal Ministero del Lavoro, che ha dato vita a una selezione nazionale (non un concorso come erroneamente viene detto). E’ evidente che va indirizzata ad Anpal ogni richiesta di soluzione del problema, che è stato creato da tale Agenzia. La Regione Campania sollecita l’Anpal ad affrontare la questione in tempi rapidi e sollecita ancora una volta ad operare per la stabilizzazione dei precari che già lavorano in Anpal», spiega Vincenzo De Luca. Capitolo sanità con i Cinque Stelle che da mesi ormai chiedono il cambio del commissario e la sostituzione, dunque, dello stesso De Luca che dalla sua chiede la fuoriuscita del commissariato ed il ritorno alla gestione ordinaria. Una battaglia, quella del governatore, che paradossalmente (o quasi) è sostenuta dalla Lega ma che nel caso di un governo giallorosso sarà difficile affrontare. Ed ancora i rifiuti, con le accuse velate, e non tanto, del ministro dimissionario Costa che sabato mattina ha fatto tappa a Battipaglia non nascondendo preoccupazione rispetto all’imminente chiusura del termovalorizzatore di Acerra e alle politiche lente messe in piedi da Palazzo Santa Lucia, comprese quelle per la rimozione delle ecoballe. Una convivenza quasi impossibile anche in vista delle prossime elezioni regionali. Nonostante il governo sia tutt’altra cosa è impossibile che conseguenze politiche non segnino l’assetto regionale. Questo il terrore dei Cinque Stelle della Campania che fino ad ora si sono tenuti lontani da commenti o considerazioni. Almeno ufficialmente.
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