Porta la firma del consigliere regionale Corrado Matera la legge, approvata all’unanimità, a tutela del patrimonio artistico delle Bande Musicali. In Campania, secondo quanto emerso nel corso della realizzazione della proposta di legge, al momento risultano essere state censite circa 150 bande musicali che coinvolgono attivamente circa 6 mila persone. Si tratta però, secondo quanto emerge, di stime al ribasso anche perché pare che, il numero delle eprsone coinvolte in questa importante forma di arte musicale in Campania arriverebbe a quota 10 mila.
Consigliere Matera, la Campania si è dotata di una legge specifica per le bande musicali. Qual è il significato politico e culturale di questa iniziativa?
«La legge rappresenta un passo storico per il riconoscimento istituzionale di un patrimonio culturale radicato nella nostra tradizione. Le bande musicali non sono solo espressione artistica, ma vere e proprie istituzioni sociali che tramandano valori di comunità, disciplina e passione per la musica. Con questa norma, la Regione Campania non solo tutela il loro operato, ma sancisce il loro ruolo strategico nella formazione dei giovani e nella promozione dell’identità territoriale».
Il testo è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. Quale messaggio politico si può trarre da questa convergenza?
«Ottenere l’unanimità su una legge è sempre un segnale forte. Significa che siamo riusciti a costruire un percorso di condivisione che ha superato le appartenenze politiche, perché il valore della musica, della tradizione e dell’aggregazione sociale non ha colori. Il fatto che la legge sia stata votata da tutti dimostra che il suo impianto è solido, necessario e lungimirante».
La legge prevede la creazione dell’Albo Regionale delle Bande. Quali saranno i criteri per l’iscrizione e quali vantaggi ne deriveranno?
«L’iscrizione all’Albo garantirà alle bande un riconoscimento formale e l’accesso a risorse e opportunità specifiche. I criteri saranno improntati alla qualità artistica, alla storicità, alla concreta attività e all’effettivo radicamento sul territorio. Il nostro obiettivo è dare stabilità a queste realtà, permettendo loro di programmare attività, accedere a contributi per l’acquisto e la manutenzione degli strumenti musicali e il sostentamento dei costi di gestione delle sedi di formazione musicale, nonchè partecipare a eventi di livello regionale e nazionale».
È prevista anche l’istituzione della Giornata regionale delle Bande Musicali. Quanto è importante, dal punto di vista simbolico e identitario, questa scelta?
«Le bande musicali fanno parte della nostra storia, accompagnano feste patronali, eventi istituzionali e celebrazioni pubbliche. Dedicare loro una giornata significa non solo rendergli omaggio, ma anche valorizzarne il ruolo educativo e sociale. Sarà un’occasione per coinvolgere scuole, giovani e famiglie, rafforzando il senso di appartenenza alla comunità e stimolando la passione per la musica nelle nuove generazioni».
Una delle critiche mosse alle istituzioni è che spesso le leggi di valorizzazione culturale restano prive di copertura economica. La sua legge, invece, prevede uno stanziamento di 300mila euro annui. Come verranno utilizzate queste risorse?
«Abbiamo voluto che questa legge non fosse solo un atto simbolico, ma uno strumento concreto di supporto. I fondi stanziati saranno destinati a più fronti: l’acquisto, la manutenzione e la conservazione di strumenti musicali, l’individuazione di sedi operative e formative dei giovani musicisti, l’organizzazione di concorsi e raduni bandistici. Inoltre, sarà istituito un sistema di monitoraggio per garantire che le risorse vengano distribuite in modo meritocratico, equo ed efficace. Inoltre, a partire dal 2026, attraverso un emendamento da me proposto ed approvato dal Consiglio Regionale, le Bande Musicali della Campania potranno anche utilizzare i fondi previsti dalla Legge Regionale n. 6 del 2007».
La nuova legge regionale, da Lei promossa, riconosce alle bande musicali non solo un valore culturale e identitario, ma anche un significativo valore sociale.
«Assolutamente sì. La cultura e la musica sono strumenti fondamentali per mantenere vivi i territori. Le bande musicali rappresentano un punto di aggregazione, offrendo opportunità educative e professionali che possono contrastare la perdita di tradizioni locali. In molti paesi dell’entroterra, la banda è uno dei pochi elementi di coesione sociale e rappresenta un legame forte con la propria terra. In una società in cui i momenti di aggregazione e confronto sono sempre più rari, spesso sostituiti dall’uso dei social media, è necessario incentivare e sostenere forme di socializzazione autentica. Dare supporto alle bande musicali significa investire nel futuro delle comunità, promuovendo la coesione sociale e la continuità culturale».
Un ultimo messaggio per le bande musicali della Campania?
«A tutti va il mio ringraziamento più sincero. Grazie alla passione e alla dedizione di musicisti, maestri e volontari, le bande musicali continuano a essere un punto di riferimento per le nostre comunità. Con questa legge abbiamo voluto dare loro il giusto riconoscimento e gli strumenti per crescere ancora di più. Ora tocca a loro continuare a far vivere la musica, con la stessa energia e lo stesso entusiasmo di sempre. Colgo l’occasione per invitare pubblicamente il Maestro Riccardo Muti, da sempre vicino al mondo delle Bande Musicali, a onorare con la sua autorevole presenza questo storico traguardo. Sarebbe un grande privilegio per tutti i musicisti della nostra Regione e il giusto coronamento di un lavoro che ha messo in sinergia tutti coloro che hanno veramente a cuore l’arte, la cultura, la tradizione delle bande musicali».





