di Erika Noschese
“Meglio avanzare e morire che fermarsi e morire, come diceva Gramsci”. Con questa citazione il sindaco di Benevento, Clemente Mastella annuncia che Noi di Centro è pronta a giocare da protagonista alle Politiche del prossimo 25 settembre, anche con una propria lista. Il sindaco di Benevento ha annunciato di aver commissionato sondaggi che, in Campania, vedono Noi di Centro al 9%: “Ho commissionato qualche sondaggio: in Campania possiamo raccogliere il 9%, in Puglia il 5%, in Basilicata il 4%, in Molise il 5%. Aspetto i risultati di Calabria, Sardegna e Abruzzo. L’identità democristiana e parademocristiana è forte. Sono un punto di riferimento, soprattutto dopo anni di disastri. Posso attirare consensi sul centrosinistra oppure no”, ha infatti detto. Mastella dunque è già a lavoro per la sua lista, con o senza la coalizione di centrosinistra mentre si prepara anche alle Provinciali che si terranno il 28 luglio e dice, “vincerà il mio candidato”. Ormai manca pochissimo al voto. Lei è pronto a giocare un ruolo da protagonista. “Il consenso mi pare sia aumentato, non diminuito. Per una semplice ragione: la Campania ha una voglia di presenza e nostalgia democristiana molto forte. Io sono rimasto, ahimè mi dispiace, dopo l’uscita di De Mita dalla scena umana e politica, l’ultimo democristiano impegnato sul piano politico in campo e sul territorio”. Pronto a presentare dei candidati anche a Salerno, anche lavorando a una coalizione? “Certo. Se vado da solo devo candidarmi ovunque, se vado in compagnia devo rispettare l’alleanza. Dipende dagli altri, non dipende da me. So soltanto questo: il 9% abilita – stando al sondaggio di Noto, neutro perché saremmo passati dal 4 al 5 e non dal 4 al 9% – tra l’altro siamo il 5% in Puglia, il 5% in Molise, il 4% in Basilicata. Quindi i numeri sono quelli. A loro debbo dire che, da questo punto di vista, entrano in discussione tutti i collegi e il PD diventa più fragile. Questo perché il PD si è isolato, al di là di Calenda o altri, perché non c’è più rapporto con i 5S e quindi il PD rischia di perdere molti uninominali e di avere molte sfasature nel plurinominale. Candidando io ovunque, cambio tutti i collegi”. Qual è la naturale collocazione del suo partito? “Noi siamo al centro. Ho già vinto la mia battaglia al centro a Benevento, dove mi sono candidato. Il 28 luglio vincerò anche alla Provincia, dove ho espresso il mio candidato Presidente vinto da solo contro il PD locale, che è contro la destra. Io ho un rapporto corretto e amichevole con De Luca, ma col Pd beneventano non ho proprio rapporti”. Come vede questa frammentazione interna al M5S? “Anzitutto ha sbagliato strategia il M5S. Loro sono stati il primo Bruto, quando c’erano altri accoltellatori. Bastava fare un passo indietro, aspettare e sarebbero arrivati gli altri ad accoltellare, tra Forza Italia e Lega. Hanno sbagliato. La mia opinione è che l’uscita di Di Maio doveva uscire a settembre-ottobre e non ora. Così non si sarebbe votato a settembre”. Pensa di poter andare anche da solo, senza coalizione? “Visto che gli altri sono dissennati, rompo le scatole agli altri. Meglio avanzare e morire che fermarsi e morire, come diceva Gramsci”. Bisogna fare i conti con la nuova riforma. “A Benevento me la gioco da solo. L’ho fatto al Comune, lo farò alla Provincia. Non c’è due senza tre: lo farò anche a Camera e Senato”. Su Salerno ha già qualche nome? “Onestamente no”. C’era l’ipotesi di Vincenzo Napoli candidato al Senato, poiché le dimissioni avverrebbero solo in caso di vittoria. “Ma lui dovrebbe dimettersi subito. Non credo si dimetta quattro anni prima”.Sarebbe pronto a giocare insieme a parte del Pd senza simboli di partito?“Finora è stato così. Non ho problemi a rifarlo. Il rapporto con De Luca è ottimale”.