di Rosa Pia Greco
“Oh mondo/Non si è fermato mai un momento/La notte insegue sempre il giorno/Ed il giorno verrà…” E’ iniziato così, sulle note del celebre brano pubblicato del 1965 e considerato il cavallo di battaglia di Jimmy Fontana, lo spettacolo “Resilienza 3.0” di e con Massimiliano Gallo, insieme al maestro Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di Colandrea al clarion, esorcizzando con umorismo il periodo più complicato per il mondo intero, lasciando intravvedere “categorie” ove in cui individuare categorie di persone, che ci sembra di conoscere da sempre, senza mai tralasciare e schizzare intermezzi poetici. Un brano scelto come sintesi per raccontare ciò che di lì a poco, il pubblico presente al Teatro Delle Arti, avrebbe visto, ovvero un racconto tra comico e serio di ciò che abbiamo vissuto tutti durante il periodo del lockdown, compreso la riscoperta di un mondo che troppo spesso abbiamo dato per scontato e che non abbiamo mai guardato con attenzione.
Il primo sabato sera della stagione 2021/2022 del Teatro Delle Arti però è iniziato con un incontro dialogo, che ha visto come protagonista proprio Massimiliano Gallo, l’attore, protagonista di fiction di grande successo, di film importanti e di spettacoli teatrali che gli hanno consentito di ricevere non pochi riconoscimenti, nel foyer del teatro, si è raccontato ed ha raccontato il suo mondo, la sua vita e tutto quello che ci gira intorno. Un incontro vivo, dinamico e senza veli, grazie anche alla presenza di numerosi studenti del Liceo Classico Torquato Tasso… “Anche io ho frequentato il Classico” commenta orgoglioso Gallo, salutando gli intervenuti. Dagli esordi ai Bastardi di Pizzofalcone, dai laboratori teatrali all’avvocato Malinconico, passando per il neorealismo, per il quartiere dove è nato e per Nunzio Gallo… “Canticchio, ma non suono nessuno strumento, ho provato con il sax, ma solo per motivi di fiction, per il resto, pure venendo da una famiglia dove la musica era al centro di tutto, io ho sempre saputo che il teatro era la mia passione, il mio futuro, il mio lavoro”.
Quaranta minuti ininterrotti di dialogo e consigli. Si, perchè Gallo, rivolgendosi in particolare ai giovani ha parlato loro delle tante figure che lavorano nel cinema e nella televisione… “Figure che non si vedono, ma che sono importanti e che sembra strano, guadagnano anche bene. Nelle scuole bisognerebbe insegnarle queste cose e non con progetti che si fanno una volta ogni tanto, ma dovrebbe essere istituita proprio una cattedra dello spettacolo, che possa consentire di conoscere non solo la storia del teatro, del cinema, della televisione, ma anche tutto quello che c’è dietro le quinte e che non conoscete”. Poi a chi chiedeva cosa fare se si vuole intraprendere la carriera d’attore Gallo avverte… “Attenzione, non fidatevi di tutti, appartenete ad una generazione fortunata, avete internet dove potete controllare e verificare le credenziali di tutti, magari ci fosse stata ai miei tempi. Se il vostro sogno è fare l’attore, l’unica strada sono le accademie riconosciute, quelle dove accedono 6/8 persone all’anno. Ecco se si riesce ad essere ammessi qui, vuol dire che c’è del talento, in ogni altra situazione dove si paga una retta, anche abbastanza cara, nessuno vi dirà mai la verità, nessuno vi dirà che forse questa non è la vostra strada”. Alla fine dell’incontro foto ricordo e autografi con tutti i partecipanti e poi di corsa sul palcoscenico del Delle Arti di Salerno, per lo spettacolo, replicato anche ieri sera. Due ore di show, in cui l’attore partenopeo ha interagito con il pubblico, coinvolgendolo nei suoi racconti e anche nei brani che ha cantato, dimostrando che anche se la musica non è la sua principale passione molto ha di quel padre che è simbolo della grande canzone partenopea..