Mario Capo (FI): "Agropoli centro di un sistema clientelare" - Le Cronache
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Mario Capo (FI): “Agropoli centro di un sistema clientelare”

Mario Capo (FI): “Agropoli centro di un sistema clientelare”

di Arturo Calabrese

Tra gli storici politici del territorio, Mario Capo rappresenta quel modo di fare politica che oggi i giovani commemorano e ricordano al meglio. Ad Agropoli e in provincia, ma anche oltre, si riconosce a Capo una lunga militanza a destra, ambito nel quale è riuscito a ritagliarsi un posto di tutto rispetto, andando a rappresentare il territorio a Roma.

Mario Capo, delegato al Congresso Nazionale, anche il territorio salernitano sarà rappresentato in un momento particolare: il primo congresso dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi…

“Ovviamente sempre nel solco di quanto fatto dal Cavaliere. È il primo congresso senza Silvio Berlusconi e anche il primo congresso, per me, senza Enzo Fasano che era oltre che un mio amico, una mia guida ispiratrice. Le Europee di giugno saranno anche le prime elezioni senza il Cavalieri e questo conferisce all’esame elettorale una valenza notevolissima per Forza Italia che dovrà misurarsi con le idee che Silvio Berlusconi ha impresso in questo movimento indelebilmente per tutta la durata dell’esistenza di questo movimento con le idee, ma che adesso dovrà camminare con le gambe dei militanti. Quale delegato al Congresso Nazionale, voterò la mozione capitanata, molto probabilmente, da Antonio Tajani che è ovviamente la punta di diamante di questo movimento che intende rilanciarsi. Come ha detto anche il senatore Maurizio Gasparri è molto Berlusconi, ma non è morto il berlusconismo. Dobbiamo riportare il pensiero di Silvio Berlusconi nelle istituzioni e sui territori, lui era uno che partiva dei territori e arrivava alle istituzioni e noi dobbiamo fare lo stesso percorso”.

L’importante prossimo esame per gli elettori è quello delle Europee, poi ci saranno le Provinciali e le Regionali, senza dimenticare le amministrative. C’è da mandare a casa una classe dirigente?


“Sì. Come dicevamo, il primo grande appuntamento sono le Europee, dopodiché se la riforma delle Province arriverà a compimento si voterà anche per tale Ente, appuntamento poi con le Regionali del 2025. Nel frattempo ci saranno tante elezioni comunali è chiaro che noi in Campania siamo chiamati a uno sforzo aggiuntivo, noi dobbiamo non solo vincere le elezioni, ma dobbiamo porre la parola fine a un sistema di potere che, o parte dai territori o parte dalla Regione, crea un incrocio tra essi. La sfida per le Regionali sarà fondamentale, perché dalle Regionali, come un fiume che parte da Napoli, dovrà avviarsi il vero cambiamento sul territorio. Dobbiamo porre fine a un sistema clientelare che solo in apparenza governa i territori, ma che in realtà scarica sui cittadini il costo delle proprie clientele. Questo secondo me è l’obiettivo prioritario che dobbiamo perseguire. Abbiamo tempo per farlo, ma non molto, e per farlo è necessario che tutti quanti siamo in campo con massimo impegno”.

Sul congresso di Salerno?

“Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) è un congresso quasi fondativo per le ragioni che dicevamo prima e quindi sono convinto che da qui parte una vera e propria rivoluzione per la Regione Campania”.

Questione Agropoli: tante le problematiche di questa amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi. Fra i temi più caldi, quello delle multe del 2017 per il quale come sempre a pagare sono i cittadini. Qual è la situazione?

“Io penso che Agropoli sia all’epicentro di questo sistema di potere ed una rappresentazione di come questo sistema di potere si scarica sui cittadini è l’esempio delle multe, tra l’altro solo l’ultimo di essi. Noi abbiamo stratificato negli anni, io dico negli ultimi venti anni, un sistema di potere che si alimenta grazie alle clientele e purtroppo dobbiamo far capire agli elettori che le clientele vengono pagate dai cittadini, non vengono pagate con soldi che vengono da Marte. Ogni atto clientelare è un costo per la collettività: quello che sta accadendo sulle multe, giusto per citare proprio l’ultimo esempio, è proprio il tentativo, a mio avviso, semplicemente finalizzato ad aggiustare i bilanci che ovviamente da anni sono in una condizione di equilibrio precarissimo più sul lato del dissesto che sul lato della regolarità. Quello delle multe è solo un bieco tentativo di intervenire sui bilanci. Ancora una volta, i bilanci sconquassati dal sistema clientelare si aggiustano ricorrendo alle tasche dei cittadini. Invito i cittadini che ricevono queste multe in questi giorni a farle verificare attraverso i propri legali, attraverso le strutture esistenti sul territorio perché stiamo ogni giorno ricevendo situazioni sconcertanti dai cittadini che hanno pagato le multe e che si rivedono di nuovo arrivare richieste di pagamento. Non è onere del cittadino dimostrare di aver pagato una multa, ma è onere della pubblica amministrazione notificare solo ciò che può notificare, non quello che non. Qui abbiamo investito il meccanismo amministrativo ed è gravissimo per il fatto specifico. Lo è per il fatto generale in cui si cerca di scaricare ancora una volta sui cittadini lo sconquassamento dell’ente pubblico che ha consentito la crescita e la proliferazione di questo sistema clientelare. Agropoli per me è una rappresentazione in piccolo di ciò che accade sul piano generale. E quindi anche ad Agropoli dobbiamo dare il segnale fortissimo che questo sistema deve cambiare e deve essere messo definitivamente alla porta”.