Marinella Bassani: “Il mio lavoro nelle scuole per presentare i libri di testo” - Le Cronache
Salerno

Marinella Bassani: “Il mio lavoro nelle scuole per presentare i libri di testo”

Marinella Bassani: “Il mio lavoro nelle scuole per presentare i libri di testo”

Jacopo Tafuri

Marinella Bassani è uno degli storici promotori editoriali, operante in città sin dal 1983; da decenni si confronta con i docenti di ogni istituto scolastico di Salerno e provincia, promuovendo ed informando, questo il lavoro svolto dalla sua figura professionale, sui testi scolastici che annualmente vengono stampati dagli editori che rappresenta.

Può spiegarci come si svolge il suo lavoro?

“Il lavoro si svolge tra istituti scolastici,  studio professionale e corsi di formazione.

Siamo spesso nelle scuole dove si svolge forse la parte più importante del nostro lavoro: qui noi presentiamo i nostri prodotti ai docenti, ai quali illustriamo le novità delle edizioni in uscita e la completezza dei testi; con i professori ci confrontiamo sui contenuti, facendo da tramite tra il corpo docente e l’editore, a cui evidenziamo quanto potrebbe essere modificato o integrato nei testi in base alle indicazioni del corpo insegnante.

Solitamente nel pomeriggio si prepara il lavoro per il giorno seguente, si mettono da parte i testi da portare in visione, si evidenziano carenze di testi da ordinare, si fa tutto quel lavoro di ufficio necessario per la parte burocratica dell’attività; a volte, poi, anche noi frequentiamo corsi di aggiornamento, riunioni e quanto altro”.

C’è collaborazione tra docenti e promotori?

“Si, il nostro lavoro ci porta ad essere a stretto contatto con il corpo docente per tutto l’anno, attraverso la collaborazione si colmano eventuali carenze, si individuano nuove idee che dovranno essere poi sviluppate ed applicate da autori ed editori, si pone la base per testi nuovi e più attinenti alle indicazioni ministeriali, si cerca di essere quanto più vicini possibili ai cambiamenti didattici, i testi ad uso scolastico, oggi, sono integrati da edizioni digitali e da sezioni riguardanti la didattica inclusiva”.

Come valuta il tetto di spesa ai libri scolastici?

“Beh, dobbiamo considerare che se da un lato l’idea è giusta, e deriva dalla necessità di dare accesso a tutti all’istruzione, dall’altra limita e danneggia gli editori che devono proporre al pubblico testi nuovi a prezzi bloccati sostenendo costi in continuo aumento; probabilmente si dovrebbe dare la possibilità di aumentare i prezzi di vendita dei testi scolastici fornendo, nel contempo, maggiori incentivi, aiuti alle famiglie o come di moda adesso, “bonus” per l’acquisto”.

Gli e-book, internet, le piattaforme online dedicate, potranno portare all’abbandono del libro cartaceo?

“Credo di no, almeno per il momento non vedo questa possibilità, nemmeno come eventualità remota. I libri, ancor più quelli scolastici, sono il coacervo di anni di esperienza di autori ed editori, cha modificano ed integrano il prodotto e lo mantengono vivo e sempre aggiornato; inoltre il poter sfogliare un testo, sottolinearlo, evidenziarlo, porre sulle sue pagine appunti, credo sia un momento di riflessione, apprendimento, fissazione di idee”.

Vuole provare a dare un consiglio agli insegnati sulla scelta dei libri di testo?

“Non mi permetterei mai di consigliare come comportarsi a chi è professionista di questo settore, e da anni conosce le case editrici, gli autori e conseguenzialmente i testi scolastici più o meno attinenti al proprio modo di concepire l’insegnamento.

Mi consenta, invece, di evidenziare a chi leggerà l’articolo, e non è del mestiere, che il Ministero lascia al singolo docente la facoltà di scelta del libro di testo da adottare.

Lasciare discrezionalità nella scelta è una visione intelligente e moderna di concepire l’istruzione scolastica, fondamentale a che ogni docente possa esprimere compiutamente il proprio metodo di insegnamento, indispensabile affinchè possano esserci diversi percorsi di apprendimento; il tutto è inoltre utile ad un dirigente scolastico anche al fine di valutare l’operato della sua classe docente e di apportare eventuali cambiamenti”.