di Andrea Pellegrino
La commissione è al lavoro per valutare le offerte di acquisto delle quote Invitalia in Marina d’Arechi. Sui tempi ancora nulla di certo ma l’organo di controllo procede speditamente valutando così le offerte giunte dai possibili interessati al porto turistico di Salerno guidato da Agostino Gallozzi e visitato nel tempo da due presidenti del Consiglio dei Ministri, prima Monti e poi Renzi. Lo Stato, attraverso Invitalia e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, detiene il 32 per cento circa, con 80 mila quote su un ammontare 250mila. Naturalmente la maggioranza è in capo ad Agostino Gallozzi attraverso le sue società.
Ma nel mentre si cerca di capire chi sarà il nuovo partner economico di Gallozzi, le polemiche proseguono relativamente all’assottigliamento della costa sia ad est che ad ovest del «Marina d’Arechi». Il tutto proprio mentre lo stesso porto avrebbe messo su una spiaggia privata con tanto di ombrelloni a disposizione dei diportisti. Un arenile nato dalle correnti marine provocate proprio dal porto che avrebbe mangiato la costa dei confinanti, tra qui quella della Colonia San Giuseppe e dei vicini stabilimenti, tra cui il lido dei Carabinieri. Della vicenda pare sia stata investita anche la Guardia Costiera mentre il consigliere comunale Antonio Cammarota ha chiesto chiarimenti al Comune di Salerno, nonché la convocazione di una commissione urgente con tanto di sopralluogo sul posto ed audizione dell’assessore competente.
Ieri mattina il governatore Vincenzo De Luca, durante la sua tappa salernitana, ha annunciato che ben presto le opere a terra del «Marina d’Arechi» saranno avviate. Si tratta degli interventi firmati dall’archistar Calatrava che, secondo gli esperti, avrebbero consentito di mitigare i danni relativi all’erosione. Il progetto originario, infatti, prevede la realizzazione di un ponte che avrebbe dovuto disciplinare le correnti marine evitando così l’assottigliamento delle coste. Il presidente della Regione avrebbe assicurato anche una intesa con Agostino Gallozzi per la realizzazione delle opere che partiranno nel 2016.
Ma al centro delle polemiche restano anche i lavori relativi al ripascimento che si dovrebbe concludere entro il prossimo 31 dicembre, pena la restituzione dei fondi all’Unione Europea.
E se Salerno pare che abbia iniziato l’opera, il Comune di Pontecagnano Faiano, nel suo tratto di competenza è ancora fermo all’anno zero.