di Chiara D’Aquino
Come un commerciante ha affrontato la pandemia? Ce lo dice Maria Rosaria Milione proprietaria, insieme a Maria Rosa Sabatino, del negozio di abbigliamento da donna “Eco” in via Silvio Baratta, Salerno. Come nasce Eco abbigliamento? “Tre anni fa Maria Rosaria, dopo anni di insegnamento, decide di intraprendere una nuova avventura insieme all’amica Maria Rosa, rilevando così una boutique di cui loro erano già clienti. Mai avrebbero pensato a due anni dall’apertura di vivere un momento economico così complicato”. Il lockdown ha influito molto sull’attività? “Il lockdown ha influito molto sulla mia attività. I negozi di abbigliamento da adulto non sono visti come beni essenziali, quindi ho dovuto chiudere il negozio per tutto il periodo del lockdown. I danni non sono stati solo economici ,a causa del mancato guadagno, ma anche in termini di rifornimento delle merci, abbiamo saltato infatti un’intera collezione autunno inverno, alla riapertura la merce non è arrivata poiché non era stata prodotta”. Come si sono comportate le clienti alla riapertura? “Alla riapertura c’è stata molta diffidenza nell’entrare nei negozi e provare i capi, inoltre non essendo ammessi eventi le persone non avevano motivo di spendere in vestiti eleganti, quindi la maggioranza sceglieva uno stile più casual. Una buona ripresa economica c’è stata con l’inizio del periodo estivo, complici le belle giornate e le riduzioni delle restrizioni, le persone hanno ripreso ad acquistare anche abiti più particolari; e fino ai primi di dicembre sembrava di essere ritornati alla normalità. Purtroppo l’aumento dei casi di quest’ultimo periodo ha fatto di nuovo calare le vendite. In giro ci sono davvero poche persone e poco stimolate all’acquisto, il motivo principale è: ’se resto a casa che motivo ho di comprare un vestito nuovo? Il covid per alcuni versi ha reso le persone più chiuse e meno vanitose, concentrate più su altri problemi che sulla sfera dell’apparire. Come si aspetti il 2022? “All’inizio della mia avventura nel settore dell’abbigliamento, io e la mia socia, organizzavamo eventi al negozio con le clienti e sfilate per far mostrare in anteprima le nuove collezioni. Tutto questo mi manca molto sono certa che rispettando le regole tra non molto potremo ancora una volta riassaporare la realtà di concederci il piacere di acquistare non più per necessità ma per vezzo. Cosa non è cambiato in me? Il sorriso e la passione”.