Mara Carfagna: “Non sono contraria al terzo mandato, saranno gli elettori a decidere” - Le Cronache
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Mara Carfagna: “Non sono contraria al terzo mandato, saranno gli elettori a decidere”

Mara Carfagna: “Non sono contraria al terzo mandato, saranno gli elettori a decidere”

“Io non sono contraria al terzo mandato, perché credo che tre mandati rappresentino un arco di tempo necessario a un amministratore per portare a compimento la sua visione di sviluppo e di crescita del territorio. Poi naturalmente sono sempre i cittadini a decidere, a scegliere se confermare o revocare il consenso a chi si candida per la terza volta”. Lo ha detto Mara Carfagna, presidente di Azione, a Sky TG24 Start dimostrando, come già fatto diverse volte anche a Salerno, una posizione sempre più vicina a quella del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Non mi sfugge – ha aggiunto – che nel dibattito in corso ci sono in gioco le vicende Zaia e De Luca. Da cittadina campana, io non confermerei il consenso a De Luca per il semplice fatto che su due delle grandi partite su cui un governatore è chiamato a dimostrare la sua efficienza, trasporti e sanità, per me De Luca ha fallito. Basta del resto chiedere ai cittadini campani. Quanto alla manifestazione di venerdì scorso e all’insulto di De Luca a Meloni, si è trattato di un turpiloquio inaccettabile, da condannare, e non importa che sia stato colto in un fuorionda. Altra cosa è invece il contenuto delle proteste del governatore e dei sindaci che lo accompagnavano in piazza: io sono in prima linea da mesi a denunciare la mancanza di attenzione del governo nei confronti del Mezzogiorno, dimostrata ad esempio dal quasi azzeramento del fondo di perequazione infrastrutturale da 4,6 miliardi. Un fondo, tra l’altro, richiesto dalla stessa legge sul federalismo fiscale per compensare gli eventuali squilibri dell’autonomia differenziata. Autonomia che è prevista dalla Costituzione e va quindi fatta, nel rispetto però del dettato costituzionale, per ricucire e non per ampliare i divari che già esistono. E poi occorre evitare di moltiplicare burocrazie e centri decisionali e occorre prevedere risorse in legge di bilancio per i Lep, perché i Lep – ha concluso – non vanno solo definiti ma devono essere anche finanziati”.