Manzi, la replica: Gli “Esercizi di Stile” ignoti a Fauceglia - Le Cronache
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Manzi, la replica: Gli “Esercizi di Stile” ignoti a Fauceglia

Manzi, la replica: Gli “Esercizi di Stile” ignoti a Fauceglia

di Andrea Manzi
Sto rileggendo con divertimento e interesse i celebri “Esercizi di Stile” di Raymond Queneau (disponibili, tra l’altro, in rete, nella traduzione di Umberto Eco: https://nuovoeutile.it/pdf/Queneau.pdf), con cui nel 1947 il celebre scrittore francese proponeva, con surreale e agrodolce senso dell’umorismo, novantanove modi diversi di dire la stessa cosa, sottolineando la relatività del linguaggio e, quindi, del pensiero. “Notazioni”, “Partita doppia”, “Litoti”, “Metaforicamente”, “Retrogrado”: sono solo i primi cinque stili dei novantanove proposti. Perché – questo voleva dire Queneau – contesti e punti di vista determinano non solo la forma ma anche la sostanza della nostra capacità di osservare e descrivere il mondo. La riflessione sugli “Esercizi” mi offre così un utile spunto per replicare a un articolo pubblicato da “Cronache” lo scorso 7 marzo a firma di Giuseppe Fauceglia. Il Coordinatore Cittadino di Forza Italia (Salerno) lamenta infatti proprio lo stile educato, in pratica troppo morbido e poco incisivo, dell’intervista che ho fatto al Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, lo scorso 5 marzo, nell’ambito della Rassegna “Marzo Corpo Novecento”. Si tratta di una manifestazione autogestita, che non gode di alcun tipo di sponsorizzazione, di cui curo la direzione scientifica sotto l’egida del mio Magazine “Resistenze Quotidiane”, condividendola con il prof. Alfonso Amendola dell’Università di Salerno. L’ideazione e la direzione artistica della Rassegna sono invece del regista Pasquale De Cristofaro, con cui da anni condivido percorsi di ricerca e sperimentazione teatrale, che si è fatto carico del costo di fitto degli spazi del Teatro Nuovo di Salerno, sede della Rassegna, senza godere di un solo euro di contributo, né pubblico né privato. Autotassazione degli organizzatori e sbigliettamento sono le sole fonti di finanziamento di un’iniziativa di assoluto prestigio che, già solo per questa ragione, rappresenta un unicum nel panorama artistico e culturale salernitano. Sottolineo il dettaglio perché, entrando nel merito, Fauceglia suppone che, al di là delle “ragioni di ospitalità”, ad avere orientato il supposto carattere morbido dell’intervista – priva, a suo giudizio, di domande scomode al Sindaco di Salerno – sarebbero state le “esigenze di finanziamento pubblico della stessa iniziativa”. Vorrei pertanto rassicurare l’illustre Coordinatore sia nel merito di queste presunte esigenze di finanziamento pubblico (che non ci sono), sia riguardo allo stile con cui si conduce un’intervista. In particolare, a tal proposito, lo invito a valutarne il peso avendone ben presenti – nella loro interezza e non per estrapolazione di singoli dettagli – tutti i passaggi logici e argomentativi. Cosa difficile da ottenere, come è ovvio, se non si ascoltano in diretta le domande e le risposte, scoprendo, magari, che tra queste ultime vi sia proprio quella di cui si lamenta l’assenza. Certo, bisogna non solo ascoltare ma essere anche attenti, perché le domande possono essere espresse con stili diversi: “Sorprese”, “Precisazioni” e “Distinguo”, per richiamare di nuovo Queneau. Ma a questa lacuna si può fortunatamente supplire, invitando Fauceglia ad ascoltare l’intervista per intero: sul Canale YouTube di Resistenze Quotidiane. Ne è stata infatti pubblicata una registrazione video completa (https://www.youtube.com/watch?v=K7GTGZb_z_k). E vorrei ulteriormente tranquillizzarlo nel merito: i costi di produzione sono stati tutti a carico del sottoscritto.