Dopo la forte ondata di maltempo che ha colpito l’intero territorio provinciale nella giornata di mercoledì, il giorno successivo è quello deputato alla conta dei danni. Ad essere maggiormente colpiti sono stati i campi ed i terreni che sorgono nei pressi dei fiumi salernitani, ma ancora una volta sono il Cilento e la piana del Sele a pagare dazio. In particolare, l’ondata di piene del fiume Sele ha colpito gli abitanti di Gromola, frazione di Capaccio Paestum, ormai abituati a situazione emergenziali del genere. Sono state sei le famiglie che fino alla mattinata di ieri non hanno potuto fare rientro nelle proprie case, dopo che erano state obbligate ad evacuarle.
Alcuni degli abitanti hanno dormito in macchina ed altri presso parenti o amici. Una situazione, quella di Gromola, che si ripresenta molto spesso, anzi ogni volta che la pioggia diventa leggermente più abbondante del solito. E sono proprio i residenti della zona a far sentire la propria voce molto adirata. «È da anni che ogni amministrazione che si è succeduta ha promesso di cambiare le cose, ma mai nessuno ha fatto nulla – dice uno di loro – questo allagamento di oggi, l’ennesimo, è la prova di un stato delle cose sempre uguale per il quale nessuno interviene e noi ogni anno ci allaghiamo». Nella mattinata di ieri, gli animi erano molto caldi e qualche abitante non le mandava certo a dire agli amministratori: «Il sindaco, il presidente e tutti gli altri li vediamo solo quando c’è un’emergenza o alla prossima campagna elettorale e poi mai più. Si farà qualcosa – chiosa l’uomo – solo quando ci sarà un morto».
Al fianco degli alluvionati, tra cui anche agricoltori, il direttore di Coldiretti Vincenzo Tropiano: «Questo è l’effetto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio – dice – a pagare questo scotto sono le coltivazioni. Stiamo calcolando i danni, ma al momento sono altissimi. Allevamenti e coltivazioni hanno subito molti danni in moltissime zone della provincia. Il territorio deve essere ridisegnato dal punto di vista della sicurezza – ragiona Tropiano – si devono regimentare la acque diversamente e soprattutto si deve portare avanti una manutenzione costante». Sulla questione interviene anche Confagricoltura Campania: «L’ondata di maltempo che si è abbattuta in provincia con manifestazioni estremamente violent ha già provocato ingenti danni agli allevamenti, agli ortaggi in serra e ai vigneti con vasti allagamenti. Preoccupano inoltre gli sbalzi termici di queste ore, che potrebbero compromettere pesantemente i prossimi raccolti di frutta nelle regioni del Sud, dopo che il clima insolitamente mite di novembre e dicembre aveva provocato il risveglio precoce delle piante a riposo in quel periodo. Confagricoltura sta effettuando rilievi sul territorio per quantificare i danni subiti dalle aziende campane. Particolarmente colpita la zona di Eboli – Capaccio e l’Agro sarnese-nocerino per l’abbattimento di alcune strutture, come le serre, e colture a pieno campo frutticole ed orticole, allagate a causa dell’alluvione e delle forti raffiche di vento che ieri hanno investito le campagne. Il fiume Sele – concludono – è ai livelli di guardia e la zootecnia è in affanno a causa dell’eccesso di acqua che non permette uno smaltimento costante e regolare degli effluenti di stalla».