“Le nuove frontiere della reumatologia: update 2021” è il tema del congresso organizzato dal reumatologo Paolo Moscato della struttura complessa di Medicina interna dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Tre giorni, iniziati venerdì e che si concluderanno oggi, al Centro Congressi “Grand Hotel Salerno”, per presentare le novità della ricerca sulle malattie reumatiche, la prima causa di disabilità e dolore in Europa. Reumatologi provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Salerno per discutere dei nuovi approcci terapeutici per il trattamento di patologie sistemiche e complesse come l’artrite reumatoide. Ieri ( venerdì 17 settembre) sono stati premiati: Piercarlo Sarzi Puttini, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, Pietro Catera, presidente dell’Associazione Campana Fibromiagici, Maria Vellotti, Presidente di AmaReProBene, Silvia Tonolo, presidente Nazionale A.N.M.A.R., Associazione Nazionale Malati Reumatici, Gianpiero Savo, presidente ANAMAR, Lucia Marotta, presidente A.N.I.Ma.S.S. Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjogren, Maria Consiglia Calabrese, presidente AIFI Campania, residente nazionale SIFIR, vice presidente nazionale FIASF e Giuseppe Viggiano, presidente provinciale SUNIFAR. L’evento riparte da Salerno, dopo l’interruzione dovuta al Covid. Numerosissimi gli attestati di stima di esperti e pazienti per il reumatologo Paolo Moscato, organizzatore dell’evento. Le Malattie Reumatiche, oltre 150, sono la prima causa di disabilità e dolore in Europa e rappresentano il 50% delle malattie croniche che colpiscono la popolazione sopra i 65 anni di età. Dolore, rigidità, disabilità, comorbidità impattano notevolmente sull’aspetto fisico-psicologico del paziente alterandone il suo decorso. Nel corso degli ultimi due decenni le strategie di gestione delle patologie reumatiche sono state profondamente rivoluzionate dall’introduzione di nuovi concetti di trattamento e dalla commercializzazione di due nuove classi farmacologiche (i farmaci biotecnologici e le small molecules) che hanno consentito di migliorare sensibilmente gli outcome a lungo termine dei pazienti affetti da artriti infiammatorie ed altre malattie a carattere autoimmune. La ricerca clinica e la terapia devono tener conto delle differenze che esistono tra uomo e donna già a partire dai meccanismi genetici e biologici volendo esprimere anche un concetto di medicina di precisione. Ci sono dati che evidenziano la precocità di insorgenza del danno articolare e la possibilità di modificare la progressione radiologica della malattia con l’introduzione di una terapia di fondo precoce contemporaneamente bisogna valutare il profilo di efficacia e di tollerabilità dei suddetti farmaci in modo da poter sempre più personalizzare il trattamento in relazione alle comorbidità di cui il paziente è affetto. Il convegno si propone di dare il giusto risalto anche ai cosiddetti PROs (Patient Reported Outcomes). Durante il Convegno i discenti avranno la possibilità di confrontarsi con esperti circa alcuni dei punti ancora oggi non risolti, quali efficacia e sicurezza a lungo termine, il ruolo della medicina di precisione nella scelta del trattamento, il problema della sostenibilità economica.
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