Pina Ferro
“Lungomare e abusivi, una situazione non più sostenibile”. Il grido d’allarme arriva da Francesco Vota che sabato sera ha effettuato, da cittadino, un tour tra bancarelle e lenzuola stese a terra e piene di false griffe. Un viaggio che gli è costato anche qualche minaccia. Nel suo resoconto, oltre a plaudire alla presa di posizione del’Anva, conferma la situazione “esplosiva che si è venuta a creare. “In queste sere, come al solito, sono stato in giro, passeggiando piacevolmente ma, come faccio sempre, anche per documentare quello che non va in città. Foto e dirette Facebook hanno solo ribadito quanto già detto e ridetto in merito alla terrazza sul mare dei salernitani. Ma siamo sicuri che sia ancora nostra ? Possiamo passare ovunque in sicurezza? Magari scattare qualche foto ? La seconda corsia è occupata da gruppetti che marcano le distanze avvertendosi tra di loro del passaggio di persone che ritengono intralciare i loro loschi traffici, proprio ieri sera ero lì con il mio tablet in mano si sono avvicinati asserendo che li stessi filmando e che dovevo consegnarglielo“.Ovviamente le intimidazioni non hanno sortito l’effetto sperato dai Vu cumprà. Non mi lascio certo intimidire anzi gli ho detto ad alta voce di non avvicinarsi e soprattutto di sparire immediatamente, detto fatto si sono dispersi. In prima corsia, sempre occupata dai venditori di merce contraffatta, si sono urtati per la diretta che stavo mandando su Facebook. Il dispositivo puntava verso il basso, per non inquadrare i volti dei tanti che affollavano la stessa corsia, ma due di loro si avvicinano dicendo che dovevo chiudere immediatamente. La mia risposta: “siamo in un luogo pubblico dove tu non puoi esporre e vendere merce peraltro contraffatta quindi continuo punto e basta !”. Ormai i gruppi che occupano il nostro lungomare si sentono padroni, vogliono fare il proprio comodo indisturbati, sono convinti di poter dettare legge su quello che i salernitani possono o non possono fare, intanto sera dopo sera continuano reiterando reati penalmente rilevanti”. Quanto vissuto da Francesco Vota è sotto gli occhi dei tantissimi salernitani e non che in queste sere o, solo nei fine settimana affollano il Lungomare cittadino. Francesco Vota, alla luce di tutto ciò si pone degli interrogativi e vorrebbe delle risposte da chi è preposto a farlo.
“Questi sono i fatti, ogni uno si dia la risposta che preferisce. Addirittura, sembra che, rispetto a questo mercato siamo riferimento per gran parte della provincia come mi hanno detto alcune persone con cui ho scambiato qualche chiacchiera, testualmente: “sappiamo che sono sempre qui, e veniamo per acquistare di tutto scarpe, borse, piumini, prezzi modici e roba firmata ” una delle giovani aveva addirittura la lista di quel che serviva alle amiche rimaste in paese, figuriamoci. Quando gli ho detto: “ ok ma è una vendita illegale, si finanzia il crimine…” la risposta è stata secca: “qui nessuno dice niente a chi vuoi far la predica… ciao” e in un batter d’occhio, lo sparuto gruppo si è allontanato. Viviamo inconsapevolmente in una zona franca, amara ironia… A questo punto qualche domanda mi sorge spontanea, cosa ne pensa la Cgil di questa situazione ? Me lo chiedo solo perché in alcuni interventi su Facebook, il rappresentante della comunità senegalese Niang, ha lasciato intendere di essere vicino alla sigla sindacale. E Libera ? L’associazione anti criminalità di Don Ciotti, che pure è presente in città, sappiamo benissimo che questo business finanzia la criminalità organizzata, immagino che la loro posizione sia categorica, bene, la esprimano sono un riferimento nazionale, muoveranno sicuramente molte più coscienze di me. Anche così il crimine schiaccia il commercio legale, soprattutto così si creano introiti che poi andranno a reinvestire in chi sa quali traffici. Di tutte, l’immagine che più mi ferisce, è quella dei bambini. Bambini che siedono vicino a dove i genitori improvvisano i punti vendita, bambini che si dilettano con giochi in vendita per attirare coetanei che chiederanno a mamma e papà di acquistare lo stesso gioco e poi bambini che girano fino a notte fonda con piccoli mazzetti di rose da proporre in cambio di qualche euro. Questa è la seconda generazione, figli di chi è arrivato qui credendo in chi sa quali opportunità di lavoro, come crescono ? Cosa imparano ? Chiediamocelo, forse altre nazioni in Europa non l’hanno fatto, li hanno ignorati da piccoli, quei piccoli sono cresciuti con dei ricordi che li hanno segnati fino alla radicalizzazione. Alcuni epiloghi sono noti, conseguenza dell’indifferenza, grave colpa come c’insegna Moravia in una delle sue perle letterarie. Sono tanti i cittadini che come me credono sia giusto denunciare, personalmente lo faccio e continuerò a farlo perché amo la nostra città e credo nel futuro, qui, in questa città che perde circa mille abitanti l’anno. Sono giovani che partono in cerca di occupazione, sicuramente tanti hanno voglia di fare esperienze diverse, ma il sogno di altrettanti è restarci. Combattere questo fenomeno è un inizio, si deve fare tanto affinché il sogno diventi realtà, come già detto solo produzione artigianale ed industriale, insieme al commercio creano reddito. Rendiamo attrattive quelle aree industriali che attualmente sono inutilizzate per effetto delle tante chiusure o delocalizzazioni, diamo visibilità al nostro artigianato, mettiamo in prima fila il nostro commercio, oggi, che i flussi turistici sono l’onda lunga che tutti devono cavalcare. Una grande sinergia per una città aperta ed accogliente. Impegno, genio ed un pizzico di follia misti ad una grande dose di coraggio, indifferenti e pavidi non hanno scritto mai nessuna pagina di storia”.