di Brigida Vicinanza
Dopo giorni di silenzio, Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle ha risposto alle provocazioni di Vincenzo De Luca e del leader del Pd Matteo Renzi. Il governatore della Campania aveva infatti annunciato la querela a Di Maio, dopo che quest’ultimo alla luce della vicenda sui rifiuti, aveva appellato la famiglia De Luca con l’epiteto di “assassini”. Ma non si tira indietro Di Maio e ribadisce la sua idea. «Vincenzo De Luca mi quereli pure, io non smentisco che sono assassini della nostra gente. Grazie a Fanpage abbiamo visto che la camorra non esiste senza politici corrotti e se le nostre terre sono piene di rifiuti tossici interrati è perché un politico dà degli appalti prendendosi il 15% e non interessandosi di dove si va a smaltire. Il 4 marzo diamo una bella lezione a questa gente». Ad affermarlo è proprio il candidato premier M5s Luigi Di Maio nel suo comizio ad Afragola, in provincia di Napoli. «Questi signori ricevono i camorristi nei loro uffici perché dietro la telecamera di Fanpage c’era un camorrista che si è fatto 18 anni di galera ed è arrivato non solo ad incontrare Roberto De Luca e Passariello ma a stringere la mano in Veneto con il ministro dell’Ambiente. Il tema è che tu a un camorrista non devi neanche aprire la porta e invece lo fai sedere a un tavolo», attacca Di Maio. «Io non ho mai usato l’immunita parlamentare, mi avvalgo della responsabilità di quello che dico» ha poi detto Di Maio a ‘In mezz’ora’, replicando a Matteo Renzi che gli aveva chiesto più volte in settimana insieme a De Luca di rinunciare all’immunità per rispondere delle accuse formulate proprio contro il governatore della Campania.