Brigida Vicinanza
«Vengo qui per ascoltare e per esprimere gratitudine a tante persone che nell’ambito politico e associativo, a Salerno come nella sua grande provincia, fanno cose buone. Io penso sempre che non bisogna esportare modelli ma bisogna mettere insieme realtà positive che sappiano coniugare rottura del sistema con affidabilità di governo». Un Luigi De Magistris sorridente e positivo a Salerno, che ha partecipato all’evento organizzato dal consigliere di Giovani salernitani – Dema Dante Santoro. «Vogliamo costruire una rete di movimenti, di amministratori, di associazioni, come abbiamo fatto a Napoli, contro il sistema però dimostrando di essere coerenti, affidabili nel governare perché rivoluzionare a chiacchiere ne stiamo conoscendo molti anche nella recentissima campagna elettorale – ha sottolineato il primo cittadino di Napoli – noi abbiamo i nostri difetti, sia ben chiaro, facciamo i nostri errori ma non cediamo al compromesso morale e soprattutto non tradiamo chi ci elegge». Ma il sindaco di Napoli non ha fatto a meno di dimostrare la sua serenità e pacatezza anche per spiegare il suo rapporto “burrascoso” con Vincenzo De Luca: «Non immagino Salerno come un feudo poi è chiaro noi siamo su posizioni totalmente diverse rispetto al modo di governare, di rapportarsi, parlare e intendere la politica e l’amministrazione rispetto a De Luca. Stiamo qua non per cercare alleanze con De Luca ma alternative, è chiaro ma sono cose che decideranno i cittadini della regione Campania chi scegliere tra due anni, i salernitani chi scegliere come sindaco e i napoletani chi scegliere. Con De Luca mi sento profondamente lontano, molto. Come quando guardi l’infinito dal lungomare di Salerno e di Napoli. Io poi sono un uomo delle istituzioni e lavoro ogni giorno per avere un rapporto istituzionale migliore con De Luca che non ho perché è difficile avere un rapporto istituzionale corretto con De Luca ma io ci lavoro ogni giorno perché una cosa è la politica, una cosa sono idee diverse. Io sono orgogliosamente alternativo a De Luca così come immagino De Luca sia orgoglioso di essere alternativo a De Magistris».
A De Magistris in regalo un’opera d’arte della ceramica vietrese
Un gradito omaggio da Vietri sul Mare per il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris. Un’opera d’arte della ceramica vietrese, che ha il sindaco ha apprezzato: «Questo lo metterò a casa, ritornerò a prendere altri pezzi della collezione». Con queste parole, tra risate, foto e saluti, De Magistris viene omaggiato con una delle opere coloratissime realizzate con una tecnica particolare di colorazione (a siringa) di uno dei maggiori artisti della ceramica del comune costiero. Klaus, il suo nome d’arte, tra i più famosi della costiera amalfitana ma non solo. Un esercizio commerciale a Vietri, una galleria di esposizione e una ditta di tavoli in pietra lavica. Klaus “distribuisce” le sue opere a livello internazionale e proprio ieri ha voluto omaggiare il primo cittadino di Napoli.
«A Salerno c’è stato un grande magistrato: Gabriella Nuzzi, con cui ho fatto 90 interrogatori»
Da magistrato a sindaco. Luigi De Magistris non risparmia il passaggio sulla questione della Magistratura in Italia, ma ancor di più pone l’accento sulla magistratura a Salerno, ricordando la presenza sul territorio di una dei più bravi magistrati in circolazione, poi mandata via. Si tratta di Gabriella Nuzzi, di cui De Magistris ha un ricordo segnante, come dichiarato dallo stesso: “Ho seguito tutte le inchieste di Salerno, le conosco tutte. Quando lavoravo come magistrato a Catanzaro, avevo delle inchieste a Salerno e viceversa. Salerno ha avuto un grande magistrato per diversi anni – ha sottolineato il primo cittadino di Napoli durante il suo intervento al Museo diocesano di Salerno – una donna napoletana, Gabriella Nuzzi, con lei ho fatto 90 interrogatori e non esiste mai nessun magistrato nella storia italiana che è stato sentito così tante volte, e miei verbali non sono mai usciti completamente su nessun giornale. E in quei verbali troverete nomi, contesti e sistemi. Il sistema Italia. La dottoressa Nuzzi faceva le indagini prima su di me, svuotandomi come un calzino. Ebbi un’informazione di garanzia nel novembre 2007, nel pieno della bufera. Mi avevano tolto l’inchiesta “Poseidone”, l’inchiesta “Why not”, ero sotto attacco, con Mastella alle calcagne. Ero quasi morto. In questa situazione mi arriva un’informazione di garanzia da parte del Comando provinciale dei carabinieri di Salerno di 12 pagine. In quel momento pensai che era finita perché avevo la Procura contro. Per la prima volta fui interrogato dalla dottoressa Nuzzi il 2 novembre del 2007. Mai sono stato così teso. Lei ha indagato su tutto, ha fatto provvedimenti di archiviazione insieme ad altri magistrati coraggiosi di Salerno, dove ha scritto che io non solo non avevo fatto nulla ma che ero vittima di azioni mirati di magistrati, politici e affaristi, persone delle istituzioni e criminalità organizzata. La Nuzzi è stata fatta fuori, non esiste caso nella storia giudiziaria del nostro Paese, in cui viene trasferito un magistrato come me a Catanzaro e poi trasferiti i magistrati che indagavano. Chi decise quei trasferimenti? Il Consiglio superiore della magistratura presieduto da Giorgio Napolitano e Nicola Mancino. Io credo, per il livello di interesse che abbiamo toccato, che sono un fortunato – ha poi concluso De Magistris – ma la prova è che la criminalità è entrata ovunque, negli apparati istituzionali, nella magistratura, nella burocrazia, nella politica”.