Luigi Cirillo (5 stelle): «La criminalità trova terreno fertile se mancano i diversivi» - Le Cronache
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Luigi Cirillo (5 stelle): «La criminalità trova terreno fertile se mancano i diversivi»

Luigi Cirillo (5 stelle): «La criminalità trova terreno fertile se mancano i diversivi»

“La criminalità organizzata trova terreno fertile dove i giovani non hanno possibilità di realizzarsi, dove la dispersione scolastica tocca punte elevatissime, dove l’offerta formativa è pari a zero o comunque insoddisfacente”. Parla così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Cirillo.
Lei da Consigliere Regionale pensa che quale sia la cosa più giusta da fare affinché si abbassi il tasso di delinquenza giovanile presente sempre di più sul nostro Territorio?
“La risposta è semplice, ma allo stesso tempo complessa. La criminalità organizzata trova terreno fertile dove i giovani non hanno possibilità di realizzarsi, dove la dispersione scolastica tocca punte elevatissime, dove l’offerta formativa è pari a zero o comunque insoddisfacente. I giovani, soprattutto, in territori complessi come i nostri, dovrebbero avere un’alternativa valida a quelli che sembrano facili guadagni offerti dalla vita di strada, ma che in realtà sono trappole che si rivelano fatali per il loro futuro perché se non si finisce morti, si finisce in galera. Bisognerebbe partire dall’infanzia, dall’assicurare ad ogni bambino di crescere in un contesto familiare e sociale sano, quindi sicuramente servirebbe rafforzare il lavoro complicato degli assistenti sociali. Allo stesso tempo, bisognerebbe invogliarli a frequentare le scuole e ad imparare, perché la cultura è il primo presidio di legalità possibile. Allo stesso tempo è chiaro che un giovane che studia, che prova a sviluppare il proprio talento deve avere la possibilità di restare e mettere a frutto le proprie competenze in loco e deve trovare appagamento anche economico in ciò che fa e non vivere ‘precario’ a vita. Queste sono solo alcune delle cose che si devono fare per arginare il fenomeno delinquenziale giovanile”.
La politica ha un ruolo importante nel cercare soluzione per contrastare la criminalità organizzata. Nella nostra Regione però sono aumentati negli ultimi 40 anni i clan appartenenti alla Camorra e non solo , quale è secondo lei il passo giusto per contrastare e dare un duro colpo alla Camorra?
“Il lavoro delle forze dell’ordine è costante, lo dimostrano i continui arresti degli affiliati ai vari clan. Ma è chiaro che alle forze dell’ordine servono più uomini e maggiori strumenti per rendere ancora più incisivo il loro operato. In questo dovrebbe subentrare il sostegno di tutte le istituzioni e della politica. Nel caso delle istituzioni è importante in primis che non si confondano mai e per nessuna ragione con le zone grigie, serve trasparenza e servono persone specchiate. In Campania e soprattutto nella provincia napoletana, il numero di Comuni sciolti dimostra che su questo c’è molto lavoro da fare. Per quanto riguarda la politica, ciò che deve fare è intanto garantire che il lavoro svolto dalle forze dell’ordine non venga vanificato a causa di processi troppo lunghi o di leggi di difficile applicazione o facilmente eludibili. Alla politica spetta la semplificazione dei processi legalitari e una maggiore sinergia con chi opera per il rispetto della legalità. Per indebolire la camorra serve, come le dicevo prima, garantire ai cittadini un lavoro e tutelarli affinché non finiscano nelle maglie della criminalità e tra le mani degli usurai. Rifacendomi a questo credo che ci sia molto da fare per assicurare, per esempio a chi si rifiuta di pagare il pizzo e decide di denunciare, la presenza dello Stato e della politica cosa che purtroppo non sempre succede o basta a garantirgli serenità”.
Sono sempre di più i giovani che nel nostro Territorio cercano lavoro ma aumenta sempre di più il tasso di disoccupazione.
“Giovani che si iscrivono presso i centri dell’impiego ma non ricevono alcuna risposta e sono costretti a lasciare i propri cari per andare fuori a lavorare oppure vengono intrappolati nella rete della mano della Camorra che dando loro “pochi soldi” cerca di usufruire di loro come strumenti per le loro finalità illecite”.
Secondo lei quale sia la cosa da rinnovare in questo Territorio affinché non vi siano questi problemi o vi sia una loro diminuzione?
“Quello dei centri per l’impiego è un problema storico. Modernizzarli, metterli a sistema e renderli realmente efficaci è un lavoro che richiede tempo e denaro. La misura del reddito di cittadinanza puntava anche a questo, ma qualcosa sicuramente non ha funzionato e bisogna ripensare ad un modello che porti i centri per l’impiego ad essere utili, altrimenti inutile tenerli aperti. Credo che nei nostri territori serva creare opportunità di investimento e facilitare anche il percorso burocratico per chi vuole investire sui nostri territori, perché solo in questo modo possono crearsi sviluppo, posti di lavoro e l’alternativa alla figa dei cervelli”.
Nicola Celentano