Luci, Napoli: «Anche i più scettici riconoscono il valore» - Le Cronache
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Luci, Napoli: «Anche i più scettici riconoscono il valore»

Luci, Napoli: «Anche i più scettici riconoscono il valore»

Sono partite ieri mattina le prime installazioni delle Luci d’Artista. Stesso giorno in cui è giunta a Palazzo di Città la notifica dell’udienza fissata al Tar il 24 ottobre, su ricorso della Blachere Illuminazione. «Si parte dalla zona centrale, nello specifico da via Roma e dalla Villa Comunale – ha annunciato il sindaco Enzo Napoli –  e si proseguirà su tutto il territorio cittadino. Abbiamo preso una decisione importante per salvaguardare il turismo e il commercio di una città riconosciuta a livello internazionale anche grazie alle Luci. Anche i più scettici, oggi, riconoscono il valore indiscusso di questa manifestazione giunta alla sua dodicesima edizione che quest’anno, tra l’altro, si arricchirà di ulteriori momenti culturali come la mostra su Leonardo da Vinci».Sono partite ieri mattina le prime installazioni delle Luci d’Artista. Stesso giorno in cui è giunta a Palazzo di Città la notifica dell’udienza fissata al Tar il 24 ottobre, su ricorso della Blachere Illuminazione. «Si parte dalla zona centrale, nello specifico da via Roma e dalla Villa Comunale – ha annunciato il sindaco Enzo Napoli –  e si proseguirà su tutto il territorio cittadino. Abbiamo preso una decisione importante per salvaguardare il turismo e il commercio di una città riconosciuta a livello internazionale anche grazie alle Luci. Anche i più scettici, oggi, riconoscono il valore indiscusso di questa manifestazione giunta alla sua dodicesima edizione che quest’anno, tra l’altro, si arricchirà di ulteriori momenti culturali come la mostra su Leonardo da Vinci».Intanto sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale d’opposizione Gianpaolo Lambiase: «E’ indubbio che l’evento ormai noto a tutti come “Luci d’artista” ha dato impulso al turismo ed ha consentito la nascita di altre piccole e medie attività imprenditoriali.In una città del Sud, nella quale la disoccupazione cresce inesorabilmente e  l’area industriale si è svuotata, l’iniziativa natalizia è diventata fattore prioritario (forse l’unico) a sostegno dello sviluppo locale. Perciò, guai a chi parla male della grande idea, partorita 10 anni fa, di montare le “Luci d’Artista” a Natale. Altra cosa è criticarle (e tutti hanno diritto ad esprimersi) per lo scarso “contenuto culturale”, per i disagi provocati ai residenti, per l’inquinamento atmosferico causato dalla congestione del traffico. A parte i giudizi nel merito dell’evento – prosegue –  tanti cittadini si chiedono perché in questi giorni un semplice ricorso al Tar, avverso l’esito del bando di gara per l’allestimento delle “Luci, ha messo in “stato di agitazione” l’intero “apparato comunale”?». «A mio parere – dice ancora Lambiase –  i motivi sono due.Il primo motivo: l’Amministrazione comunale si è accorta troppo tardi che non è possibile impegnarela Iren  di Torino per il “montaggio” delle “Luci”, dal 2006 ad oggi, senza uno straccio di gara. E’ stato sempre dato incarico “diretto” alla ditta piemontese, la quale ha incassato oltre 25 milioni di euro in 10 anni. Nel 2017, finalmente il Comune bandisce una pubblica gara d’appalto (allestimento delle “Luci” per tre anni ad un costo di 6,9 milioni di euro). Il secondo motivo: riguarda la “incompatibilità”  della stessa Iren a partecipare alla gara. La Iren è una società quotata in Borsa, molto attiva nei settori del gas e dell’energia elettrica. A fine 2016 si “fonde” con Salerno Energia Vendite, società partecipata dal Comune di Salerno. Questa operazione finanziaria ha consentito alla Iren di acquisire la maggioranza delle azioni societarie, senza sborsare un euro. Una delle motivazioni del ricorso della seconda ditta, che ha partecipato alla gara d’appalto, è proprio il “conflitto d’interesse”, che sembra evidente, trala Irened il Comune. Può partecipare il “socio” del Comune ad una gara d’appalto bandita dallo stesso Comune? Evidenziai – dice ancora il consigliere comunale –  la questione in Consiglio, prima dell’espletamento della gara, attraverso una interrogazione scritta. Le risposte ricevute dall’Amministrazione Comunale, a mio parere, furono insoddisfacenti». Fedele Di Nunno