di Florinda Stasi
L’ appuntamento 2018 di Luci d’Artista, giunto alla sua dodicesima edizione con il tema il Mare, il Mito e la Divina Costiera, non ha riacceso solo il luccichio delle luminarie ma anche le opinioni contrastanti dei tantissimi salernitani divisi tra inguaribili sostenitori e scettici a oltranza. Ad affascinare i primi la magia del Natale e della ritualità canonica del periodo. «So bene che convivono opinioni differenti sull’utilità della manifestazione in sé, ma continuo a chiedere ai miei concittadini di chiudere gli occhi e di compiere anche per quest’anno uno sforzo di immaginazione: siete ancora in grado di concepire il Natale salernitano senza lo sfavillio delle Luci d’artista?», ha dichiarato Piermarco Raniero Fiore. «Lavoro quotidianamente a contatto con il mondo dell’infanzia e immaginare Piazza Flavio Gioia spopolata dei centinaia di bambini a testa in sù per l’emozione mi rattrista». Punte di orgoglio campanilistico, comune a tutti coloro i quali si rapportano alle Luci d’Artista con sguardo affezionato: «Trovo incantevole l’idea del tema di quest’anno: dalla scelta dei limoni, ai cuori presenti su Corso Vittorio Emanuele, fino alla presenza della renna e dell’orso mi sembra tutto assolutamente di buon gusto. A voler cercare il pelo nell’uovo, probabilmente avrei puntato a una scelta di maggiore impatto per Piazza Ferrovia. E’ il nostro biglietto da visita, il primo luogo che i turisti si ritrovano a contemplare. Per questa location avrei immaginato elementi artistici capaci di lasciar viaggiare l’immaginazione sin da subito”, ha dichiarato Teresa Fiorillo. Non meno valide le ragioni di quella fetta di cittadinanza schierata sul fronte opposto. Tra gli inevitabili problemi di mobilità e l’accusa di cattivo gusto per la scelta del tema, sono davvero tanti i salernitani che puntano il dito contro il ripetersi dell’evento: «Trovo forzata e molto poco “d’artista” la correlazione tra i simboli della nostra tradizione costiera e le luminarie disposte lungo tutto l’asse viario cittadino», ha dichiarato Jessica Alaimo. «La stessa scelta di installare quegli enormi cuori su Corso Vittorio Emanuele mi lascia presagire ingorghi e flussi umani ancora peggiori di quelli degli anni scorsi. Probabilmente la zona orientale, almeno per questa edizione, è il luogo che meglio rispecchia la mia idea di luminarie a tema natalizio». Analoga la posizione di Roberta Risolo: «Non ho particolarmente apprezzato la scelta tematica di quest’anno. Cuori, limoni ed eventuali miti non hanno nulla di natalizio e rafforzano la mia idea: l’amministrazione non avrebbe dovuto rivolgersi a una ditta differente da quella degli scorsi anni».