di Fabio Setta
SALERNO. “E’ la vittoria dei tifosi. Con il loro tifo e la loro presenza hanno spinto la squadra al successo”. Contento ed orgoglioso Claudio Lotito (nella foto Antonello Venditti) a fine partita. Questa volta anziché una ha scelto due standing ovation. Una prima del match, l’altra al fischio finale. Sempre in compagnia di marco Mezzaroma, sordo agli insulti de tifosi dell’Avellino, il patron granata ha voluto festeggiare con il pubblico grande protagonista del derby: “I tifosi sono fondamentali. In questo match hanno responsabilizzato stimolato la squadra a dare il massimo contro una squadra forte ed esperta. L’Avellino l’anno scorso ha sfiorato la serie A ed è sicuramente un’ottima squadra. Ma con la spinta del pubblico abbiamo ottenuto un successo netto e meritato”. Un pubblico che però, secondo Lotito può dare ancora di più. E per questo motivo ci sarà la riapertura, prevedibile dopo il successo, della campagna abbonamenti: “C’è da dire che abbiamo raggiunto lo stesso numero di abbonati del primo anno in Prima Divisione. Bisogna dimostrare l’affetto con la presenza alo stadio. Io ho saltato il pranzo della Nazionale per essere presente qui allo stadio. Abbiamo investito tanto in questi anni e continueremo a farlo fin quando però avremo delle risposte in termini di affetto e di spettatori. Se non viene allo stadio la gente di Salerno perché dovrei farlo io da Roma? Eppure sono qua. Quando è possibile sono sempre presente, compatibilmente con tutti gli altri impegni”. Una vittoria meritata quella dei granata secondo il patron che ha elogiato il matchwinner, Gabionetta: “La serie B è un campionato dove alla fisicità si abbina la tecnica e lui può assolutamente esprimersi meglio rispetto all’ano scorso quando abbiamo affrontato un campionato molto fisico. Il mister? I voti si danno a scuola, mentre i bilanci si fanno a fine stagione”. Apprezzabile sicuramente lo spirito con cui la squadra ha affrontato l’impegno: “L’atteggiamento è stato quello giusto. Umiltà, spirito di gruppo devono essere caratteristiche principali della nostra squadra. Dove possiamo arrivare? Io posso dire che con questa squadra che abbiamo allestito possiamo davvero divertirci. Dove arriveremo lo può sapere solo il Signore. Certamente però possiamo giocarcela alla pari con tutte, se il gruppo resta unito e integro e tutti remiamo nella stessa direzione”. Infine il mercato: “Sappiamo cosa serve, il nostro mercato è aperto 365 giorni. Dobbiamo rendere competitiva la squadra”. E intanto i primi tre punti sono arrivati. E che orgoglio: “Ieri entrando in sede ho ripensato alla prima volta, quando ho dovuto portare i palloni e non c’era neppure un campo d’allenamento. Ora c’è un’organizzazione che neppure in serie A”.