di Giuseppe D’Alto
C’è un noto telecronista che ama ripetere: il calcio è materia strana… Ed in effetti ci sono spigolature che anche un vate della pelota farebbe fatica a spiegare. Così uno degli eventi che più frequentemente si verifica in questo strano e dorato mondo è il fenomeno della “transumanza”: nel giro di pochi istanti si passi dalla crocefissione alla glorificazione. “Prefazione” all’articolo necessaria anche se forse poco giornalistica… come sottolineerebbe chi questo mestiere l’ha iniziato a fare avvalendosi dei tasti della macchina da scrivere. Pasquale Foggia è un calciatore della Salernitana ma questo, ormai per l’informazione fast news, è già storia vecchia. Un anno di contratto e bla bla… Ecco il colpo giusto al momento giusto. Il top player capace di rivitalizzare la piazza ad una settimana dal varo della campagna abbonamenti (basterà il nuovo testimonial?). Senza Volpe… Lotito ribalta la situazione (i sondaggi, i soliti maledetti sondaggi italici, lo davano in ribasso) e scatena la torcida granata con operazione che sa di vintage style (quanti colpi roboanti negli anni ’70 e ’80). Ma un’esagesi degna di tal nome, per essere esaustiva ed obiettiva, non può non rilevare che Pasquale Foggia sia colpo da novanta. Basta vedere il gol che realizzò nel giugno del 2009 all’Irlanda in una rara esibizione con la maglia azzurra: dribbling e cucchiaio. Una scicchieria… Roba da leccarsi i baffi. Come tante altre spettacolari prodezze e qualche autogol (dal punto professionale) che, forse, gli hanno impedito di restare a livelli altissimi ed ottenere anche qualcosa in più. Se dal dorato soggiorno a Dubai tornerà un Foggia pronto a calarsi nella realtà della I divisione come se fosse la massima serie la Salernitana sarà a cavallo. Probabilmente basterebbe anche un Foggia al 50% per dare a questa squadra quel quid in più per giocarsi la promozione diretta in B. Ma il calcio, tanto per ritornare al nostro telecronista mundial, è materia strana e di conseguenza sarà cosa buona e giusta inquadrare al meglio lo spartito e regalare al tecnico anche qualche buon corridore. Non di quelli che, purtroppo, hanno reso meno epiche le pagine del ciclismo, ma qualcuno che ci metta un po’ di cuore ed un po’ di polmoni per aiutare l’estroso figliul prodigo tornato alla corte di Lotito. E c’è già chi sogna di vedere Rocchi al centro dell’attacco. Ora come ora uno tra Perpetuini, Sacilotto e Gennaro Esposito andrebbe più che bene per completare l’opera ma le vie di Lotito sono infinite… Peccato che ferragosto sia ormai andato.