di Andrea Pellegrino
Il nuovo giorno del Pd campano inizia con la convocazione telematica della direzione regionale che dovrà ratificare – entro oggi alle 15,00 – la scelta di rinviare le primarie al primo marzo. Decisione presa la scorsa sera nel corso della commissione per le primarie, in virtù di problemi tecnico organizzativi mossi dalle segreterie provinciali – eccezion fatta per Salerno – del Partito democratico.
Si dice che a far innervosire i colleghi segretari sia stato proprio Nicola Landolfi che in mattinata aveva incontrato Assunta Tartaglione. A quanto pare Landolfi avrebbe esordito così: «Domenica (22 febbraio) io voto lo stesso». Così, tempo qualche ora sarebbe giunta sul tavolo della segretaria regionale la richiesta delle federazioni di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, nonché del candidato Nello Di Nardo e dell’intera Idv.
Entro oggi la direzione – i cui componenti, per la seconda volta consecutiva, non si guarderanno neppure in faccia – dovrà ratificare la scelta che ha suscitato un vespaio di polemiche. Tra tutte quelle di Vincenzo De Luca che attraverso il suo referente Francesco Di Geronimo (in commissione c’è anche Fulvio Bonavitacola ma pare che non abbia preso parte) aveva mosso già la sua contrarietà durante la riunione della scorsa sera. Ieri, poi, a cose fatte ha rincarato la dose: «Il mio atteggiamento sta salvando l’immagine del Pd campano. La gente è disgustata per quanto sta accadendo nel Pd campano e quando arriverà al voto alle primarie saprà valutare la serietà. Il partito – prosegue – ha dato vita ad un bel “ballo in maschera” in questo Carnevale».
Ma alla base del rinvio altro non ci sarebbe che la volontà di prendere tempo. In attesa che qualche segnale giunga da Roma. A quanto pare già ieri mattina ci sarebbe stata una nuova accelerata sul documento che dovrebbe sancire la fine del viaggio verso le primarie. E tra i nomi risorgerebbero un po’ tutti, compreso Luigi Nicolais, sostenuto soprattutto da Mario Casillo che sostanzialmente tiene in “ostaggio” il documento anti primarie.
Una condizione, questa, che avrebbe innervosito Gennaro Migliore, il candidato in campo per le primarie ma che dal primo momento gioca – anche attraverso rassicurazioni romane – per ottenere la leadership senza passare per la consultazione interna. Tant’è che lo stesso deputato ex Sel avrebbe minacciato il suo ritiro dalle primarie, nel caso in cui dovesse concorrere realmente contro gli altri, ed in particolare contro Andrea Cozzolino che viaggia verso la vittoria. Dalla sua, Migliore sbandiererebbe ai vertici nazionali del Pd il 54 per cento a suo sostegno in assemblea regionale. Una soglia però non utile per mandare all’aria le primarie, ad eccezione di una convergenza dell’area di Casillo. Così si supererebbe il 60 per cento previsto in assemblea per imporre il nome unico. Per ora l’area dem avrebbe stoppato l’avanzata di Casillo su Nicolais ma i giochi sarebbero tutti aperti.
Nessun passo indietro da Cozzolino che in merito al rinvio dice: «E’ figlio dei ritardi accumulati e della battaglia politica che vi è stata intorno alle primarie. Noi lo accogliamo senza drammatizzare poiché il dato certo è che le primarie finalmente avranno luogo. Un brevissimo differimento tecnico del voto per stampare materiale, diffondere ogni notizia sui seggi e quant’altro può essere utile ad uno svolgimento sereno e ordinato del voto. Così come un’ulteriore settimana di campagna elettorale per chi ha deciso solo all’ultimo di partecipare alle primarie è un fatto positivo». Ma dalla sua l’europarlamentare avrebbe una campagna elettorale che ha già dato i suoi frutti. Anche in provincia di Salerno Cozzolino avrebbe pescato – soprattutto nelle ultime settimane – nell’ambiente deluchiano. In particolare, nell’Agro nocerino sarnese, il candidato avrebbe conquistato nuovi supporters, a danno di Vincenzo De Luca. Se si dovesse andare alle primarie l’ordine di scuderia del partito è: “Tutti tranne De Luca”.