Prima di rassegnare le dimissioni per “sopraggiunti limiti d’età”, ha cercato in extremis di “liberarsi” dell’incompatibilità che gravava sulla sua posizione, ma forse il tentativo è arrivato troppo tardi, anche perché nel frattempo aveva già lasciato il Ruggi. Walter Longanella, già direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, ha provato in ogni modo a mantenere l’incarico presso l’ospedale locale, come dimostrano le visure camerali che raccontano una sequenza di passaggi societari: la prima risalente ad aprile 2025, la seconda ad ottobre dello stesso anno. Nel dettaglio, ad aprile il dottor Longanella risulta socio del Centro Medico Minerva Srl, con sede legale a Cava de’ Tirreni, per una quota pari al 35% del capitale sociale, corrispondente a 10.500 euro. Socio di maggioranza è Anna Longanella, con una quota del 37% e un capitale di 11.100 euro; seguono la moglie di Longanella, Assunta Rinaldi, con il 12%, e il Centro Diagnostico Di Benedetto Elvira con il 6%. Una composizione societaria che, almeno sulla carta, configurava una situazione di potenziale incompatibilità con l’incarico pubblico ricoperto. Qualche mese dopo, ad ottobre, Walter Longanella non figura più tra i soci del Centro Medico Minerva: le sue quote risultano cedute alla moglie Assunta Rinaldi, che diventa titolare del 47% delle quote, con un capitale sociale pari a 14.100 euro. Un passaggio che, seppur formalmente risolutivo, lascia aperti diversi interrogativi: l’incompatibilità esisteva, ma non è chiaro perché l’ex direttore sanitario abbia deciso di cedere le quote alla moglie solo nel mese di ottobre, quando ormai il procedimento disciplinare era già in corso. L’addio di Longanella al Ruggi risale al 2 settembre scorso. Tutto ha avuto origine da un’indagine interna avviata l’11 agosto, finalizzata a verificare la compatibilità della nomina del dottor Longanella come direttore medico di presidio dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. I risultati dell’indagine, una volta raccolti, sono stati trasmessi al Consiglio di Disciplina per le valutazioni del caso. Il 2 settembre, il Consiglio ha deliberato di non procedere oltre, ritenendo nullo il rapporto di lavoro, come se non fosse mai stato formalmente instaurato. A seguito di questa decisione, la Direzione Generale ha trasmesso gli atti all’Ufficio del Personale per la presa d’atto formale. Poco dopo, sono arrivate le dimissioni volontarie e immediate da ogni incarico ricoperto all’interno dell’Azienda “Ruggi”, sia come direttore medico di presidio sia come dirigente medico. Un epilogo che chiude una vicenda complessa, fatta di passaggi societari, verifiche disciplinari e decisioni tardive, che hanno segnato la fine del percorso professionale di Longanella all’interno della struttura ospedaliera salernitana. L’incompatibilità aveva colpito anche Ferdinando Annarumma, direttore dell’Uoc di Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno che ha lasciato il nosocomio lo scorso 16 ottobre dopo aver tentato di smentire le voci relative alle sue dimissioni. Dal Ruggi, in quell’occasione, avevano fatto sapere di “dimissioni per sopraggiunti limiti d’età” senza mai entrare nel merito della questione: incompatibile perchè socio dello stesso centro analisi privato.





