di Salvatore Memoli
È abitudine di Salerno e di alcuni salernitani esagerare negli apprezzamenti di ciò che è nuovo e novità. Così anche per l’aeroporto! L’ultimo prende tutti i meriti!
Dunque i problemi sono due: la mistificazione di ciò che si aggiunge alla vita del territorio e l’annullamento della storia di chi ha consentito la realizzazione. Andiamo con ordine su ciò che riguarda il nuovo aeroporto e su chi vi ha profuso energie, non da tutti apprezzate e conosciute. Innanzitutto l’ola che accompagna ogni annuncio di scalo delle compagnie aeree mi riempie di punti interrogativi. Ho sentito finora magnificare rotte programmate, inneggiare alle conquiste cosmiche di un piano voli che per me non ha niente di straordinario. Non ho un atteggiamento snob, cerco di capire le logiche che presiedono ai ragionamenti di programmazioni che risultano difficili da giustificare, da attribuire al territorio come esigenza relazionale, commerciale e turistica. Le rotte programmate non hanno un sostrato oggettivamente plausibile con il territorio. Dopo un breve periodo di curiosità misureremo l’effettiva domanda dei passeggeri per località che possono avere tutti i requisiti per entrare nel piano voli di Salerno Costa d’Amalfi ma che non mi risulta abbiano filiere particolari d’interesse turistico, commerciale ed industriale. Nantes, Cagliari, Catania e Verona sono i collegamenti di Volotea. Vorrei conoscere il business plan della Compagnia che giustifica queste esigenze del territorio Salernitano?
Rynair e Easy Jet hanno annunciato, con lo stesso aplomb altri collegamenti superghiotti. Per chi e per cosa? Parliamoci chiaro l’aeroporto di Pontecagnano ha perduto la fisionomia salernitana. Oggi è una struttura messa a disposizione di Napoli che restituisce vantaggi a Napoli. Non è vero che questo aeroporto gratifica Salerno, se non in forma infinitesimale e da governare.
Tutti sono proni a Gesac, che è la grande intelligenza aeroportuale campana. La mente risolve i problemi di sovraccarico di Napoli, senza nulla togliere ai servizi che saranno attribuiti a Salerno. Finché il piano voli di Pontecagnano non mostra la sua originalità manca una programmazione che rivaluti la città ed il territorio, con voli degni di una città che deve collegarsi alle capitali, alle località turistiche e commerciali, con un servizio volo-taxi in Italia che risponda alle richieste del territorio. Insomma Salerno deve richiedere una programmazione che risponda alle sue esigenze e non da contingentamento del surplus di Napoli, trasferito a Salerno. È troppo?
Altro tema è l’elogio di Gesac e della Regione. Ci sarebbe tanto da dire su questo ritardo di matrimonio che è ascrivibile a chi oggi ne raccoglie frettolosi applausi. Ovviamente credo giusto ricordare i meriti di tante Istituzioni locali che hanno portato sulle spalle la vita comatosa di un aeroporto che senza esistere comportava costi ed ambizioni sfrenate di patronage e clientele.
In mezzo a tutte queste diatribe, alcuni si sono distinti egregiamente. Metto in prima linea lo storico ed infaticabile sindaco di Bellizzi, Volpe. Poi l’impegno della Provincia con guida di Edmondo Cirielli, la Camera di Commercio del suo tempo, i Consigli di Amministrazione con Annunziata ed il solerte, puntiglioso ed attento, Antonio Ilardi. Che dire poi della direzione e di Giovanni Basso che ha tessuto con vivacità la tela dell’esistenza in vita di qualcosa che non esisteva, che non autorizzavano e che a Roma era un tema scomodo?!
I meriti vanno divisi, non è giusto magnificare l’ultimo tronista. La fatica è stata fatta da tutti e credo occorra la simpatia, la competenza, la condivisione di tutti per sostenere questa fase di start up. Soltanto pulcinella voleva andare da solo in carrozza in Paradiso!





