“Qui ho girato il mio primo film in inglese con Humphrey Bogart, Jennifer Jones e John Huston alla direzione”. Nell’aprile del 2018 Gina Lollobrigida era tornata a Ravello, nei luoghi del set de ‘Il tesoro dell’Africa’ (titolo originale ‘Beat the devil’) che nel 1953 le spalanco’ le porte di Hollywood. “Un’esperienza formidabile, un film indimenticabile”, racconto’ nei magici giardini di Villa Cimbrone dove aveva trascorso la giornata. Nella divina costa di Amalfi la divina Lollo giunse in tarda mattinata dall’alto, a bordo di un elicottero privato atterrato sull’elipista del parco monumentale. Lo spazio su cui esattamente due anni prima si giravano alcune scene del film ‘Wonder Woman’ per la regia di Patty Jenkins con Gal Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright e David Thewils.Accompagnata dal suo assistente Andrea Piazzolla, l’attrice era radiosa, elegante e raffinata nel suo tailleur nero con leziosi fiori ricamati sui polsini e sul bavero della giacca, e un foulard che ne riprende la fantasia morbidamente avvolto con i lembi che ricadono sul lato. Una signora d’altri tempi: trucco impeccabile, capelli vaporosi, solo un paio di orecchini a incorniciare il volto. Il vezzo, il guizzo della diva, lo si nota nell’abbinamento tra gli alti stivali in pelle rossa e la borsa matelasse’ poggiata in grembo, nella stessa tonalita’ di colore delle calzature. Sul balcone con l’affaccio tra i piu’ belli al mondo – dove cielo e mare si disputano l’orizzonte – la diva fu riconosciuta da alcuni turisti francesi che chiesero di posare in foto. Ne ‘Il tesoro dell’Africa’ era al fianco di Humphrey Bogart, e i ciak si susseguirono a Ravello, tra piazza Vescovado, l’antico Palazzo Confalone e Villa Cimbrone, e in altri angoli suggestivi della costa amalfitana. La pellicola, basata sul romanzo omonimo del critico britannico Claud Cockburn, non ebbe successo al botteghino ma fu inserita nella lista dei migliori dieci film del 1953. Huston scrisse affettuosamente nelle sue memorie quanto tutti si fossero divertiti durante la lavorazione, includendo i tornei di poker organizzati da Bogart tra l’ex hotel Palumbo, oggi Palazzo Avino, e il ristorante Cumpa’ Cosimo. Gina Lollobrigida, invece, amava la quiete del belvedere e dei giardini dell’hotel Caruso. “E’ stato un film che mi ha portato fortuna ed e’ stata una gioia ritornare qui in questa giornata meravigliosa”, confido’ l’attrice.
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