«Tra i candidati alle prossime regionali in Campania, nella lista “Noi di Centro” che sostiene Roberto Fico, c’è il sig. Mauro Scarpitti. Candidato nella circoscrizione di Napoli, questo signore si presenta nei materiali di propaganda elettorale come “detto CAF” e viene ritratto con immagini che lo vedono accanto al consigliere municipale Sabino De Micco. Secondo ricostruzioni di stampa, De Micco è stato arrestato il 6 maggio 2024 nell’ambito di un’indagine per voto di scambio politico-mafioso connessa alle amministrative di Cercola del 2023, ed è stato successivamente scarcerato. Ferma restando la presunzione di innocenza, allo stato De Micco risulta a processo». Lo dichiarano il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e l’on. Pino Bicchielli, vice segretario regionale di Forza Italia in Campania, chiedendo alla presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo di attivare un approfondimento conoscitivo sulla candidatura del sig. Scarpitti e sulle reti di sostegno territoriale. «Riteniamo che l’uso dell’alias ‘CAF’ e l’associazione visiva con un soggetto attualmente imputato per fatti che potrebbero incidere sulla libertà del voto pongano un tema di opportunità istituzionale e di tutela della regolarità del procedimento elettorale. Per questo abbiamo inviato una lettera alla Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, on. Chiara Colosimo, chiedendo di attivare un approfondimento conoscitivo sulla candidatura del sig. Scarpitti e sulle reti di sostegno territoriale – hanno aggiunto Gasparri e Bicchielli – Abbiamo inoltre chiesto che sia richiesta un’informativa alla Prefettura di Napoli su eventuali profili rilevanti ai fini della prevenzione di condizionamenti del voto e che siano valutate, laddove emergano elementi, segnalazioni ai competenti organi». Scarpitta, di fatti, ha, o meglio ha avuto, come “sponsor” Sabino De Micco, consigliere municipale della Sesta Municipalità (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio) coinvolto nell’inchiesta sul voto di scambio a Cercola. Dopo la bufera che ha travolto i due, il consigliere aveva annunciato la volontà di fare un passo indietro a causa del «clima di tensione e le distorsioni mediatiche che hanno travisato il senso del mio impegno mi hanno portato a riflettere profondamente». Dunque, la decisione di « non sostenere più alcun candidato in questa fase. Non è una resa: è una scelta di coerenza. Credo ancora che la politica debba essere confronto, ascolto e servizio, non terreno di attacchi o strumentalizzazioni; peggio se questi attacchi arrivano da chi antepone interessi personali a quelli delle persone che deve rappresentare. Resto convinto che chi aggredisce un altro per avvantaggiare sé stesso è inadatto a difendere i più fragili, è un ragionamento lineare.





