di Lucia D’Agostino
È ritornata la bella musica e anche il bel canto, a Ravello. Il soprano Lisette Oropesa impeccabile e generosa con tre bis eclettici, la Nuova Orchestra Scarlatti in grande forma e il pubblico entusiasta soddisfatto di un concerto che chiude in maniera perfetta la stagione degli eventi invernali della Città della Musica. Domenica sera, nonostante, il tempo inclemente e le difficoltà per raggiungere l’Auditorium Oscar Niemeyer, soprattutto per chi partiva da Salerno, la performance di Lisette Oropesa, statunitense di origine cubana classe 1983, non ha deluso le aspettative, anzi, ha confermato la fama di nuova stella internazionale dell’opera grazie ad una presenza scenica e ad una voce che anticipa un futuro ancora più radioso. Una scelta, quella della programmazione natalizia della Fondazione Ravello, che ha ripagato i presenti grazie ad una scaletta capace di esaltare le qualità del soprano e quelle di un’orchestra, mirabilmente diretta da Fabrizio Maria Carminati. Rossini, Puccini, Paisiello, Gounod, Bellini, Verdi, Donizetti, Meyerbeer e Massenet hanno catturato gli ascoltatori in un’alternanza tra sinfonie della sola orchestra e arie cantate dalla Oropesa, senza soluzione di continuità, e culminate in un “tris” di bis che hanno definitivamente conquistato un pubblico rapito da due ore di concerto. E se la Sinfonia del Barbiere di Siviglia ha subito scaldato l’atmosfera del bellissimo Auditorium, “Quando m’en vo” da La Bohème ed “Ah! Je veux vivre” da Roméo et Juliette hanno immediatamente reso chiaro quali siano le corde espressive più congeniali ad un soprano come Oropesa. Se non le manca, infatti, personalità interpretativa nei registri più drammatici, è in prove come “Merci, jeunes amies” da Les vepres Siciliennes che dà il meglio di sé così come la scelta di cantare “Je marche sur tous le chemins” da Manon in punti diversi della sala rende omaggio al pubblico e dimostra una padronanza di voce e corpo che rompe gli schemi della staticità scenica delle generazioni che l’hanno preceduta. “Casta Diva” dalla Norma, “Alleluia” di Mozart e il brano “Gesù bambino” sono stati i bis di un’artista che si è donata completamente al pubblico, senza affettazioni, ricevendone l’abbraccio più entusiasta e avvolgente.