BENEVENTO – Intervista a ruota libera con Clemente Mastella, l’ex ministro, sindaco di Benevento, al centro di nuovi progetti politici a livello regionale e sempre protagonista. Lunga chiacchierata dove si è parlato senza veli di Regione Campania, De Luca, Benevento, Covid-19, politica, famiglia, calcio, futuro e non solo. Sei al sedicesimo posto tra i sindaci più amati d’Italia, un traguardo o un punto di partenza “Un bel riconoscimento, testimonianza del prezioso lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria e non solo: sono sicuro che se c’è apprezzamento sulla persona del sindaco, molto si deve anche all’azione amministrativa. Tanti problemi affliggono ancora il nostro territorio ma pure è evidente l’inversione di rotta che è stata impressa e sembra che sia apprezzata”. Benevento e Mastella in cosa devono crescere “Mastella non credo debba crescere oltre, non per presunzione ma innanzitutto per il dato anagrafico: di esperienza ne ho accumulata, tuttavia ogni giorno regala un tassello in più, una prospettiva nuova. Da sindaco hai la possibilità di toccare con mano tante questioni, ciascuna può arricchirti e farti crescere. La città deve crescere nella sua competitività, a tutti i livelli: dalla riconoscibilità delle sue ricchezze, tema legato al turismo e dunque all’economia, fino ad una consapevolezza sempre maggiore dei suoi mezzi”. La Regione Campania per la lotta al Covid è stata d’esempio. Tu e De Luca vi siete trovati in sintonia. “In sintonia innanzitutto sui principi di base come la salvaguardia della salute pubblica a qualunque costo, consapevoli delle pesanti ripercussioni economiche ed anche a rischio di risultare impopolari. I giorni dell’emergenza non sono stati tutti uguali, solo col passare del tempo questa visione per così dire ‘prudente’ ha trovato benedizioni a tutti i livelli, all’inizio sono state critiche e dileggi. Poi le persone hanno capito, hanno condiviso le scelte che facevamo e sono stati i primi a garantire la sicurezza per sé e le loro famiglie, contribuendo così a circoscrivere ogni rischio. Con la buona pace di chi non vorrà mai riconoscerlo, questo lavoro ha preservato la Campania da possibili disastri”. L’alleanza con l’attuale governatore va al di là della politica “L’intesa con De Luca è nata in questi anni e non ai tavoli della politica, quanto piuttosto a quelli regionali dove si programma il futuro delle nostre province. Un accordo che parte innanzitutto dalla valorizzazione dei territori, contro ogni mortificazione delle aree interne”. Senti nostalgia della politica di una volta “Senza dubbio ho avuto la fortuna di vivere diverse epoche della politica italiana, passandole a ritroso non posso evitare un pizzico di nostalgia nel ripensare a quei momenti, all’atmosfera che caratterizzava quelle fasi della vita politica repubblicana. Oggi è un altro il contesto, anche se è nelle istituzioni locali, negli enti più prossimi alla vita del cittadino, che resta viva la tensione di un tempo alla partecipazione politica come spirito di servizio”. Il popolo campano di cosa ha bisogno in particolare. Cosa fare per il rilancio della regione e su cosa si dovrebbe puntare. “La regione deve saper programmare i prossimi venti anni di tutto il suo territorio evitando interventi non armonici. Non esiste una sola ricetta per rilancio ma la Campania deve innanzitutto saper sfruttare le vocazioni delle sue città, per rinnovare anche l’immagine di questa meravigliosa terra”. Quale è la più grande sfida che attende te e De Luca dopo le elezioni regionali. “Lui deve realizzarle queste cose, e per un presidente al secondo mandato non ci saranno alibi nel bilancio finale. E’ un traguardo ambizioso ma sono sicuro che se c’è un amministratore in grado di affrontare questa sfida, quello è Vincenzo De Luca. Il mio mandato invece scade l’anno prossimo e per me la sfida sarà preservare l’apprezzamento della gente che citavamo all’inizio con altri risultati concreti per Benevento”. La domanda classica, in occasione del derby di A col Napoli per chi tiferai. “Un dubbio che non si pone: sempre Benevento. Fatemi assolvere i tanti che come me, prima dell’era Vigorito, mai avevano immaginato di vedere i giallorossi in serie A e vivevano la partecipazione al calcio anche attraverso club più blasonati. Io ho sempre fieramente parteggiato per il Napoli, una squadra del Sud, ma ho tanti amici che pur vivendo da sempre qui magari tifano Torino. E se è vero che ho rivestito importanti cariche societarie per il calcio Napoli non mai ho dimenticato di dare attenzioni al mio Benevento. Sono davvero tanti gli incroci, anche personali, che nel tempo mi hanno legato ai due club, ma oggi da tifoso non posso che sostenere il Benevento”. Destra e sinistra chi ti ha deluso maggiormente “Deludono le persone non le dottrine politiche, ci sono stati pessimi interpreti da un lato e dall’altro ma ho anche avuto la fortuna di incrociare i destini con i migliori di un lato e dell’altro”. Nella politica hai vissuto qualsiasi tipo di esperienza quale ti ha entusiasmato maggiormente e dove pensi di non aver dato quello che potevi “Non ho particolari rimpianti, ogni scelta è stata frutto del tempo. Sia come esperienza esaltante che come momento di grande frustrazione ricordo quando Guardasigilli riscontrai, con le note conseguenze anche personali, come l’azione di rinnovamento della Giustizia che voleva portare avanti il Governo fosse osteggiata. Fu un momento molto delicato per il Paese che oggi, anche con l’emergere di tante storture, andrebbe riletto per essere opportunamente compreso”. Gli avversari politici, le opposizioni sostengono che ci sarebbe bisogno di dare più spazio ai giovani specie in Campania “Purché questo giovanilismo non sia solo un modo per escludere. Anche perché mi sembra che sul piano nazionale dopo un bel ringiovanimento sul piano dell’età sia emerso un drammatico deficit di competenze”. Sei stato accusato dall’opposizione a Benevento di essere stato troppo allarmista in situazioni di probabili eventi metereologici come la chiusura di scuole o altro “Troppo allarmista e qualche volta troppo poco. Chiaramente il giudizio arriva sempre il giorno dopo. Magari con il bollettino della Protezione Civile che annuncia allerta arancione, con tutti i rischi e gli obblighi connessi per i sindaci, il giorno dopo è sereno, immediatamente diventano tutti meteorologi e sui social scrivono che Mastella non vuole mandare i ragazzi a scuola. Il sistema è sbagliato, con De Luca anche questo automatismo abbiamo intenzione di affrontare. Per me il criterio da utilizzare resta quello della massima precauzione”.
Articolo Precedente
Crisi del consorzio Cofaser, «Salviamo i posti di lavoro»
Articolo Successivo
“Non c’è alcun focolaio al Carmine”, il sindaco Napoli tranquillizza tutti
Categorie
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco