di Luca Capacchione
Dopo un’estate virtuosa, il settore alberghiero, punta di diamante dell’hospitality campana, rischia di subire più di tutti gli effetti che la guerra in Ucraina sta trascinando in Europa da ormai sei mesi. Gli aumenti dei costi dell’energia e la diminuzione del potere di spesa dei cittadini sono le preoccupazioni quotidiane che Letizia Cioffi, hotel manager dello storico e prestigioso Hotel Commercio di Battipaglia, deve affrontare nella gestione della sua struttura. Letizia, presentaci l’Hotel Commercio, storico punto di riferimento dell’ospitalità battipagliese. L’Hotel Commercio è un albergo 4 stelle situato a pochi passi dallo svincolo autostradale A3 di Battipaglia. L’albergo dispone di 51 camere finemente rinnovate ed arredate tra standard, executive e relax suite. Moderno e confortevole, perfetta location per il viaggio d’affari, per meeting e convegni e per una meravigliosa vacanza grazie alla strategica posizione: tra Costiera Amalfitana e quella Cilentana e a pochi passi dai Templi di Paestum. La raffinata cucina dell’Osteria Braceria Le Radici, aperta a pranzo e a cena, con piatti tipici della tradizione sia di carne che di pesce, brace a vista e cantina dei vini offre ai nostri ospiti il massimo del gusto. Qual è stato il bilancio dell’estate 2022 e quali sono le previsioni per autunno e inverno? Considerando i vari aspetti del comparto turismo, quale di questi sarà più colpito dalla crisi economica? L’estate 2022 ci ha consegnato un buon afflusso di turisti. La struttura per diverse settimane è stata sold out, a conferma della voglia di ripartire dopo due anni di stop legati alla pandemia. Abbiamo ospitato eventi privati e cerimonie, tutti con grande successo. I dati del periodo maggio-settembre sono altamente confortanti. Dei prossimi mesi, in previsione, non posso dire lo stesso. Purtroppo il potere di spesa dei clienti è destinato ad abbassarsi e il flusso turistico legato alle due costiere, a Salerno e a Paestum sarà in netto calo. L’aumento dei costi delle materie prime, legati alla guerra in Ucraina, è distruttivo per noi che non siamo un’attività di prima necessità, nonostante decine di famiglie vivano grazie al lavoro che l’Hotel Commercio genera. Come struttura, oltre al servizio di pernotto, offriamo un ottimo servizio ristorante con “Le Radici”, apprezzato e utilizzato soprattutto per pranzi e cene non legati al dormire. Se prima una famiglia poteva spendere due volte al mese al ristorante, a stento ora ci andrà una volta. La guerra in Ucraina ha comportato un aumento sproporzionato dei costi dell’energia e delle materie prime. L’Hotel Commercio come ha affrontato la sfida energetica? Le tariffe per gli ospiti saranno le stesse? La struttura, recentemente rinnovata, è praticamente diventata autonoma dal punto di vista energetico, soprattutto per quanto concerne il riscaldamento e quindi l’utilizzo del gas. Abbiamo preferito, con lungimiranza, investire sull’elettrico eliminando quasi tutto le altre fonti energetiche. L’aumento dei costi delle materie prime e della produzione anche dell’elettrico ci hanno comunque colpito e in maniera non indifferente. Parliamo di aumenti che superano il 40% rispetto al periodo precedente. Farli ricadere completamente sul cliente, consumatore finale, non è corretto. Abbiamo apportato delle modifiche alle tariffe, incrementandole del 15%, anche su contratti business con tariffe agevolate, proprio per mantenere un equilibro finanziario che non intaccasse troppo la clientela e che contemporaneamente ci consentisse di lavorare e mantenere la struttura agli standard di qualità che da anni ormai assicuriamo.