«L’epidemia non è finita, non voglio essere costretto a chiudere le zone» - Le Cronache
Salerno Attualità

«L’epidemia non è finita, non voglio essere costretto a chiudere le zone»

«L’epidemia non è finita, non voglio essere costretto a chiudere le zone»

«Non abbassiamo la guardia, il Covid non è stato ancora sconfitto». A dichiararlo è il presidente De Luca, nel corso della presentazione dell’avvio dei lavori di sistemazione del sagrato della Chiesa Santa Maria a Mare. L’ex sindaco di Salerno, ancora una volta, ha voluto invitare i campani alla prudenza e al senso di responsabilità: «In Campania è stato compiuto un miracolo, proteggendo la regione da una possibile ecatombe. Il tutto, grazie ai cittadini che hanno rispettato le ordinanze che si sono susseguite di volta in volta, ma anche perché abbiamo anticipato – precisa De Luca – di quasi un mese le decisioni prese dal governo e dalle altre regioni. Ricordo che quando noi chiudevamo i confini il 22 febbraio, a Milano e a Bergamo facevano i brindisi in piazza esclamando “Milano e Bergamo non si fermano”. Poi si sono fermati con migliaia di morti. Basti pensare che solo a Bergamo, nelle residenze per anziani, ci sono stati oltre 2mila morti. Un bilancio da guerra». Allo stesso tempo, De Luca ha voluto in qualche modo rassicurare i cittadini dopo il lieve aumento di contagi in Campania nelle ultime settimane: «Anche se il Covid, finché non avremo un vaccino, è sempre dietro l’angolo, devo dire che oggi la situazione è piuttosto tranquilla. Occorre avere comportamenti responsabili. La mascherina va indossata sempre, anche perché, dopo l’apertura dei confini, può arrivare gente da ogni regione e da altre parti del mondo. Tra i Paesi a cui è stato vietato l’ingresso in Italia, mancano all’appello gli Stati Uniti e alcuni stati dell’America latina, che hanno un livello elevatissimo di contagio. Dunque, la prudenza è indispensabile per vivere sereni». Appello alla responsabilità rivolto anche e soprattutto ai giovani: «I ragazzi devono sapere che di Covid si muore. Ciò che forse viene sottovalutato è che i contagi nella fascia giovanile sono in aumento. Mi hanno riferito che c’è chi continua a scambiarsi i bicchieri di birra o alcolici vari. Questi sono comportamenti idioti, oltre che masochistici. Bisogna divertirsi tutelando la propria vita e quella dei propri cari». In chiusura, il presidente della regione ha parlato anche delle misure di sicurezza che saranno adottate all’apertura delle scuole: «Ci stiamo preparando al nuovo anno scolastico con tutta una serie di protocolli di sicurezza che faranno dormire sonni tranquilli alle famiglie. Abbiamo già previsto 180mila test sierologici e tamponi per chi dovesse risultare positivo al test. Stiamo lavorando per dare serenità e sicurezza alle nostre famiglie, ma voi aiutateci assumendo comportamenti responsabili». Intervenuto sull’argomento anche il sindaco Napoli, che si è focalizzato sulla situazione cittadina: «Bisogna continuare ad evitare gli assembramenti, specie nel fine settimana. Non voglio arrivare a compiere azioni coercitive o di chiusura, ma i giovani, e le persone in generale, devono capire che l’epidemia si è soltanto attenuata. Chi immagina che il tutto si sia risolto e che si può tornare alla vita di prima, commette un grave errore». In più, il primo cittadino è tornato a rassicurare gli abitanti del rione Carmine dopo i due contagi dei giorni scorsi: «Capisco la naturale preoccupazione, ma la situazione è sotto controllo. Per la signora che lavora in banca è stata definita tutta la rete dei contatti avuti, mentre il bar del zona ha deciso di chiudere, di sua spontanea volontà, a scopo prudenziale. Quindi, non è assolutamente possibile immaginare focolai nel rione Carmine e non c’è bisogno di creare allarmismo. Questo, però, dà l’idea di cosa accade se subentra il panico e si perde la lucidità. Dobbiamo essere razionali».

Francesco La Monica