La Lenzi firma i contratti con i docenti universitari ed annuncia: «Ho anche in mente il nuovo atto aziendale dell’azienda ospedaliera universitaria». Di lasciare il campo lei, allo stato, fino a comunicazione ufficiale, non ne ha intenzione. Tra l’altro, afferma: «Non sento Caldoro da tantissimo tempo e onestamente non so nulla di questo avvicendamento».
E a quanto pare, seppur confermate le dimissioni, anche Albino D’Ascoli (indicato quale successore della Lenzi al Ruggi d’Aragona) non conferma nessuna nomina.
Insomma restano ipotesi che si reggono su due certezze: l’una che Caldoro ha intenzione di cambiare il vertice del Ruggi ora che è anche azienda universitaria e l’altra che D’Ascoli abbia lasciato il suo posto di capo area del settore sanità della Regione Campania.
Ma in campo c’è anche l’incognita Pasquino, il rettore che ha trascinato Lenzi e Caldoro innanzi al Tar di Salerno e che ieri ha disertato la cerimonia in ospedale con la firma dei venti docenti che potranno insegnare presso la struttura di via San Leonardo, ed inquadrati, come facoltà di Medicina di Salerno.
Insomma, un quadro complicato anche dalle vicende post voto, che fa ritornare nell’incertezza il management dell’ospedale più importante della Provincia di Salerno. Un intervento a gamba tesa di Pasquino, un tempo Udc, potrebbe però far accelerare i processi. Non si esclude che il rettore in via di scadenza di mandato (e non più ricandidabile) e fuori dalla scena politica nazionale (dopo l’esclusione dalla lista Monti per il Senato) possa pensare di scendere in campo in prima persona nella guida della struttura sanitaria. D’altronde proprio lui è stato uno dei più accesi battaglieri per il riconoscimento della facoltà di medicina nella Città di Ippocrate, avvenuto solo poco tempo fa, con la firma di Mario Monti.
Tra l’altro, negli ambienti regionali, non si esclude un ritorno al settore turismo della Regione Campania di Albino D’Ascoli. Il dirigente, in pratica, potrebbe ritornare al suo vecchio ruolo, soprattutto all’indomani del possibile addio del vicepresidente della Giunta Regionale, Giuseppe De Mita (delegato proprio al Turismo) che quasi sicuramente volerà a Roma per sedere tra i banchi della Camera dei Deputati.
Un puzzle politico che a cascata si rifletterà, inesorabilmente e come sempre accade, sul sottogoverno regionale. Caldoro, infatti, potrebbe essere costretto a rimodulare il proprio esecutivo dopo i riposizionamenti dei suoi attuali assessori. Oltre De Mita jr in Parlamento potrebbe ritornarci anche Marcello Taglialatela, attuale assessore ai lavori pubblici, primo dei non eletti (è preceduto da Giorgia Meloni) della lista Fratelli d’Italia nella circoscrizione Campania 1.
Infine, da nominare – e non sottovalutare – è l’assessore alla sanità, delega che regge ancora il Governatore Caldoro.
6 marzo 2013