di Olga Chieffi
Al via questa mattina alle ore 10, l’omaggio dell’Istituto Teresa Confalonieri di Campagna, per i Settecento anni dalla morte di Dante, “Lectura Dantis Campaniensis”. Un percorso attraverso musica, poesia e critica letteraria che ha preso vita da un’idea del clarinettista Luciano Marchetta, che si svolgerà nella cattedrale di Santa Maria della Pace, in cui ascolteremo il Professore Alberto Granese, declamare e commentare i canti III e V dell’Inferno, il II del Purgatorio e il XXIII e il XXXI del Paradiso. Un evento di non semplice realizzazione che avverrà grazie alla collaborazione con la Società Dante Alighieri comitato Salerno, con l’Università di Salerno, con l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno e con il Comune di Campagna e verrà aperto dai saluti istituzionali di Don Carlo Magna, Parroco della Cattedrale, Roberto Monaco, Sindaco di Campagna, Pina Basile, Presidente della Società Dante Alighieri comitato Salerno, Prof Alberto Granese, in rappresentanza del nostro ateneo e Gianpiero Cerone, Dirigente scolastico IIS Confalonieri, al quale parteciperanno le classi quinte e l’intero pubblico di Facebook in una grande diretta, che accomunerà tutti nel segno di Dante Alighieri. La cattedrale sarà, però, in collegamento con tre luoghi che simboleggeranno il percorso dantesco, grazie al coordinamento tecnico del professore Nicola Tommasini, in cui ci accompagnerà la voce narrante della Professoressa Ottavia Piccolo. Si partirà dal Palazzo Tercasio, dove gli alunni del Liceo musicale con un ensemble di percussioni, cui si aggiungeranno voci e un corno, guidati dai docenti Ferdinando Sarno ed Emilio Mirra, eseguiranno Antimusica, una performance di urla e angoscia. Un modo di ripensare alle parole di Salvatore Sciarrino che diceva «A me pare che quando si affronta la globalità della Commedia, un vincolo progettuale si impone al compositore. Una musica che seguisse questi poemi parola per parola non avrebbe senso estetico: essi non si lasciano trattare come un qualsiasi testo. Bisogna semmai creare con la musica uno spazio per la parola di Dante». Passaggio in Purgatorio, in collegamento differito dalla Confraternita Monte dei Morti, con il Coro omofonico intona il Salmo 113 “In exitu Israel de Aegypto”, diretti dalla prof.ssa Tiziana Caputo, mentre, sulla sponda del fiume Tenza , gli studenti declamano “Amor che nella mente mi ragiona” con accompagnamento della Ghironda, guidati dal docente Sandro Pomposelli. E’ il canto di Casella: la musica, quindi, parla direttamente all’anima e alla sensibilità dell’uomo. Per il Paradiso, diretta dalla Cattedrale, con il Coro della scuola accompagnato dall’ organo per il “Magnificat” dalla Dante-Symphonie di Fr. Listz , diretti dalla prof.ssa Tiziana Caputo ed accompagnati all’organo a canne dalla prof.ssa Ottavia Piccolo. Con Liszt ci immergeremo in quel clima di serafica estaticità romantica che spesso surrogava la religiosità, alla sacralità: con quello stile glabro, con quell’armonizzazione arcaizzante e modale che è presente in certe partì di sue Messe. Ancora una volta, le incursioni lisztiane sono presagenti: almeno, sui climi eleganti, estetizzanti ed un po’ estenuati del gusto preraffaellita, ove Perosi ed il Fauré sacro, Parsifal o Damoiselle élue paiono assentire la loro infallibile discendenza. Il gran finale, però si celebrerà dal Castello Gerione: dopo la lettura e il commento del Professore Granese due ragazzi vestiti da angeli, guidati dai docenti Giuseppe Giordano e Cosimo Panico, suoneranno le chiarine. Ma anche settecento anni dopo, c’è da starne certi, l’affresco della commedia umana di Dante, continuerà a essere fonte di ispirazione alla creatività perché sempre vicina alla sensibilità dei tempi contemporanei.