Gianluca D’Elia, Matteo Tordiglione, Vito Raosa e Sabrina Iorio daranno il la alla XXV edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour. I quattro mantici, stasera, alle ore 21, nell’area Estrusco Sannitica di Fratte, proporranno musiche di Boellmann, Grieg, Bach, Piazzolla, Vivaldi e tanti altri
Di Olga Chieffi
I concerti d’Estate di Villa Guariglia in Tour, giunti alla loro XXV edizione, taglieranno il nastro questa sera, alle ore 21, nell’ormai familiare cornice dell’Area Archeologica di Fratte, con un quartetto di mantici, gli Harmonikòs Quartet con Gianluca D’Elia, Matteo Tordiglione, Vito Raosa e Sabrina Iorio, nato tra le pareti del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno. Indovinato il suono scelto per questa prima serata, qui ci viene incontro il greco, in un termine, che ha in fusa la sua etimologia, soffio e armonikòs, fusa come fysis, natura, in una mescolanza simbolica che è alla ricerca del nuovo linguaggio, una particolare idea di suono, resta un altro parametro che sollecita parallelismi con la ricerca linguistica del Novecento eurocolto, in cui tanto valore è attribuito al colore, al timbro. Un’idea di suono intesa come la voce personale degli artisti e riflettenti quella dialettica voce-strumento, strumento-voce. Suono inteso come “voce interiore”, trasformantesi in canto d’amore, nostalgico, passionale. Un progetto, l “Harmonikòs Quartet” che nasce con lo scopo di diffondere il repertorio fisarmonicistico per porre in risalto la versatilità dello strumento attraverso la presentazione di un programma variegato. La serata principierà con Léon Boëllmann: Suite Gothique op.25 Choral La Suite Gothique, Op. 25, è una suite per organo composta da Léon Boëllmann attorno al 1895, due anni prima di morire. La pièce si compone di quattro movimenti: un Introduction-Choral, Menuet Gothique,Prière a Notre-Dame, e Toccata. Il primo movimento, in do minore, è in forma di corale e prevede una serie di frasi armonizzate, suonate prima in forte fortissimo, poi in piano. Il secondo movimento, nella tonalità di do maggiore, è in forma di minuetto. La terza (Prière à Notre-Dame), in la bemolle maggiore, è un lento quasi esclusivamente suonato in piano. La quarta e ultima, la Toccata, è la più nota dell’intera suite; composta in do minore, si conclude con un accordo di do maggiore (cadenza piccarda) in fortissimo. Si proseguirà con dalla suite del Peer Gynt di Edvard Grieg, “Nell’Antro del Re della Montagna”. L’autore qui vi espande la sua genuina vena melodica fiorita di brevi illuminazioni appena increspate dall’ombra di un’armonia raffinata e funzionale, sempre tendente a denotare un clima costruito con saldo senso formale e timbrico, fino a raggiungere vertici, per lui inconsueti, di ebbrezza sonora. l’Aria sulla quarta corda di Bach, ovvero il secondo movimento della Suite n.3 BWV 1068 per orchestra, in cui si ammirerà la perfezione dell’intreccio delle parti. Con “Oblivion”, dolcissimo, struggente, in cui il ritmo serrato della danza lascia spazio ad una melodia lirica e introspettiva, ritorneremo ad Astor Piazzolla, stavolta compositore della colonna sonora del film “Enrico IV” di Marco Bellocchio. Omaggio al Prete Rosso, con l’Allegro della Sinfonia in do maggiore RV 112, che si pone in una pagina dal il taglio del concerto e dell’ouverture napoletana, con la suddivisione in due movimenti rapidi intercalati da un movimento lento. L’Allegro è basato sull’accordo maggiore fondamentale, ha il carattere di una franca affermazione tonale tipicamente vivaldiana, che dona grande energia. Di Astor Piazzolla ascolteremo anche un pezzo che esprime la profonda religiosità del compositore argentino la sua Ave Maria. Fu scritta per oboe e pianoforte nel 1984 con il titolo Tanti anni prima per il film Enrico IV, di Marco Bellocchio, in cui era il tema di Matilde, impersonata da Claudia Cardinale che vi lavorava insieme a Marcello Mastroianni. Poco prima di morire, con la raccomandazione di eseguirla al momento giusto, Piazzolla donò questa Ave Maria alla cantante Milva, sua amica dal 1981, che l’ha proposta al pubblico mondiale nell’ambito del Grande Giubileo del 2000. Tre brani saranno il tributo per Janusz Wojtarowicz – leader del Motion Trio, un fenomeno sul mercato musicale europeo e mondiale, capace di utilizzare tutti i registri e timbri della fisarmonica nelle sue creazioni, esplorando continuamente le nuove possibilità di questo strumento, cambiando il modo in cui viene percepito. Lo stile musicale che presentano nella loro creazione è la musica per fisarmonica ampiamente conosciuta che contiene elementi di jazz, world music, rock, musica classica e persino contemporanea, e che scopriremo in Libertyn, Pageant, Little Story e The heart. A completare il programma, due pagine del virtuoso fisarmonicista spagnolo Gorka Hermosa, con Brehme e Anantango, musica dalla fresca e innovativa creazione nel proprio colorato idioma.