Le opere incompiute,record per la Campaniae per il salernitano - Le Cronache
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Le opere incompiute,record per la Campaniae per il salernitano

Le opere incompiute,record per la Campaniae per il salernitano

La Campania tra le regioni che sfiorano un vero e proprio record per opere incompiute. A snocciolare i dati Antonio Lombardi, presidente di Federcepicostruttori al termine di un incontro tenutosi nei giorni scorsi a Roma, presso il Mit, del gruppo di lavoro costituito con lo scopo di armonizzare e finalizzare in tempi celeri le proposte di modifica e di aggiornamento del D.M. 42/2013, che riguarda la disciplina delle cosiddette “Opere Incompiute”. Il gruppo di lavoro, composto tra gli altri da Consiglio Superiore Ll.Pp., Dipartimento Oo.pp., Direzione generale per la vigilanza sulle grandi opere del Mit e Itaca, l’organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha predisposto una bozza di decreto ministeriale per adeguare il vecchio regolamento al nuovo codice dei contratti pubblici, al fine di agevolare gli enti locali nella gestione tecnico-amministrativa delle opere. “Si tratta di un provvedimento atteso da anni e necessario per dirimere le tante criticità procedurali e burocratiche in cui versano le oltre 370 opere incompiute ad oggi censite in Italia”, commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi. La buona notizia è che sono diminuite rispetto al 2022, stando a quanto riportato dal Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile. Ma le opere ferme per le più disparate ragioni, restano un’emergenza per il nostro Paese. Un quarto del totale si trova in Sicilia (38 incompiute) e ci sono regioni come Campania, Emilia-Romagna e Liguria, addirittura in controtendenza, con i cantieri fermi in aumento. “Per sbloccare tutti gli interventi monitorati – aggiunge il presidente Lombardi – occorrono 1,2 miliardi di euro. Un aiuto importante potrebbe venire dai fondi di coesione dell’Unione Europea, che stanziano più di 40 miliardi di euro per interventi nel nostro Paese nel periodo 2021-2027. Questi fondi sono destinati a colmare il divario tra regioni presenti nel nostro Paese: la maggior parte non a caso è allocata per progetti nel Mezzogiorno, dove si trova il 70% delle opere pubbliche incompiute. Un aiuto importante, che però non deve distogliere l’attenzione dalle ragioni che hanno determinato il blocco, in qualche caso decennale, delle opere; le medesime che oggi congestionano e rallentano i programmi attuativi del Pnrr: la burocrazia e l’inefficienza amministrativa”. Il tavolo tecnico che ha chiuso i propri lavori al Mit ha predisposto una bozza di proposta di legge riguardante l’istituzione di uno strumento di coordinamento a cui affidare, d’intesa con gli enti locali, la regia di tutte le iniziative necessarie a verificare lo stato dei procedimenti amministrativi per poi portarli a conclusione. Ha suggerito altresì di individuare specifiche risorse da utilizzare per demolire le opere incompiute non ultimabili e riqualificare le aree di risulta, con benefici immediati anche per le collettività locali. Per quanto riguarda la provincia di Salerno tra le opere incompiute il Completamento impianto irriguo dell’Alento Sistema di distribuzione intersettoriale. 3° lotto, 1 stralcio ad opera del consorzio di bonifica Velia per un totale di € 58.011.228,66 e il 56.93 % dei lavori eseguiti; l’adeguamento degli impianti a guaina copertura presso le residenze di Baronissi ad opera dell’Adisurc per un totale di € 1.592.605,79 e il 32.75 % dell’opera completata. Sempre per quanto riguarda il consorzio di Bonifica Velia, altra opera ferma al palo riguarda il completamento della viabilità e collegamenti del bacino della diga di Piano della Rocca per un totale di € 54.815.478,71 e il 31.36 % dell’intervento completato; a carico del Comune di Laviano la riqualificazione urbana del centro abitato per un totale di € 864.387,5, lavoro mai iniziato; sempre a carico del comune di Laviano il Completamento della costruzione ed abbattimento delle barriere architettoniche della palestra comunale ubicata alla Via Mazzini per un totale di € 456.700,00 e solo il 2,3% dell’intervento eseguito. Infine, spunta il Comune di Cava de’ Tirreni che dovrebbe avviare i lavori al Palaeventi per un totale di € 7.657.963,90.