di Andrea Pellegrino
Se non fosse per il pizzico di buon senso che ancora ci consente di confidare nelle Istituzioni cittadine si potrebbe parlare di un vero e proprio “caos indotto”. Sì perché, sostanzialmente, qualcosa non quadra nell’organizzazione minima di un evento che si tiene ormai da dieci anni. Se prendessimo le prime pagine dei giornali, compreso Cronache, degli anni precedenti ci accorgeremo solo che la situazione è andata via via peggiorando invece di migliorare, come è normale che sia. Così, dopo l’ultima domenica bestiale, due domande vengono fuori: ma davvero l’obiettivo è avere una città ordinata durante l’evento (lunghissimo e spropositato) di Luci d’Artista a Salerno? Perché se così fosse, considerando la conformazione e la dimensione della città di Salerno, non si spiegherebbe una indiscriminata gestione degli autobus prenotati. La scorsa settimana ne abbiamo contati 300 di soli prenotati, un altro paio parcheggiati sul marciapiede della ex Ss18 e qualcun altro in giro per la città. Un numero smisurato agli occhi di chi ha ben presente il territorio salernitano. Figuriamoci, dunque, se malauguratamente dovessero prenotare mille autobus: siamo sicuri che non li accetteranno tutti? Altra domanda: se è vero, come è vero, che durante il periodo di Luci d’Artista la città è completamente in tilt, perché con l’approssimarsi dell’accensione delle luminarie – ormai sempre le stesse da anni – si autorizzano lavori pubblici e privati? Perché proprio ora è stato autorizzata l’installazione di un cantiere (lato lungomare) al di sotto dell’ex edificio delle Poste, oggi proprietà Rainone? Ed ancora, perché sono stati autorizzati lavori di scavo all’altezza del Tribunale, al punto di alcune ore del giorno da occupare anche la corsia preferenziale degli autobus? Nel loro piccolo, anche queste cose, potrebbero agevolare la circolazione stradale altamente compromessa. Ed, infine, perché per ogni manifestazione che prevede più di una decina di pedoni, corridori e ciclisti si chiude al traffico tutta la città ed in questo caso (nonostante le sollecitazioni di consiglieri di maggioranza e minoranza ed associazioni di categoria) no? Ma c’è dell’altro: domenica mattina, oltre agli autobus (prenotati e non), sul viadotto Gatto, come di consueto avviene giorno e notte, festivi e non, c’era anche una lunga fila di mezzi pesanti proveniente da un porto commerciale in funzione h24 a ritmo serrato. Anche questa una ennesima anomalia tutta salernitana. Online la reazione dei salernitani inizia a farsi sentire. Ieri la nascita di un nuovo gruppo Facebook (Residenti resistenti) che ha già raggiunto già oltre mille adesioni. E la protesta potrebbe allargarsi, anche perché, a quanto pare, anche l’ultimo weekend ha dimostrato come la sicurezza in città potrebbe essere messa in discussione. Il tutto sotto l’occhio della Prefettura di Salerno che ha sede, ricordiamo, nel “cuore” delle Luci d’Artista.