Le interviste impossibili: Iervolino - Le Cronache Ultimora
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Le interviste impossibili: Iervolino

Le interviste impossibili: Iervolino

Sono mesi che il patron Iervolino non parla, ha taciuto mentre la Salernitana vergognosamente scivolava in serie B, ha taciuto nel giorno matematico della retrocessione, ha taciuto mentre la nuova stagione prendeva corpo, lasciando al suo buon cerimoniere il compito di avvisare i naviganti che da dopo Pasqua ci sarebbero state novità. Tace adesso che il suo piano finanziario più che sportivo è fallito. In pratica un Joseph Cala con il nome di Pierre Galoppi, e un fondo americano senza fondi. Bastava chiedere agli amici di Brescia e non si sarebbe perso tempo. Il piano era semplice: Iervolino immetteva i soldi nel fondo che a sua volta acquistava la Salernitana a rate, lasciando in pratica la gestione all’attuale patron che si schermava con Milan Presidente. E luiì era socio e creditore del fondo. Tutto fatto? Sulla carta toma Iervolino pretendeva le garamzie per i soldi della cessione. E qui ricompare l’pmbra di Joseph Cala. Ma se oggi Iervolino dovesse parlare cosa direbbe? Le cronache mondane lo hanno avvistato la settimana scorsa in vacanza ad Ischia, dove avrebbe ripreso anche i lavori di restauro di una villa di sua proprietà. Qui rispolvero una mia vecchia rubrica, le interviste impossibili. E chiederei a Iervolino. Presidente, un disastro tecnico, economico e di immagine. E Lei sembra Schettino che scappa dalla nave che affonda.

“Ho speso molti soldi per la Salernitana ed ho sbagliato a scegliere le persone. E’ colpa di Sabatini, De Santis, Sousa, Inzaghi e Liverani. E anche dei tifosi che mi hanno contestato. Che colpe ho? Nessuna”.

Contestato dai tifosi mi pare una esagerazione. Chieda ai suoi predecessori che significa essere contestato dai tifosi della Salernitana.

“Ma che dice, anche gli striscioni contro mi hanno fatto. Io sono un imprenditore riconosciuto in tutto il mondo non posso essere messo alla berlina. All’Arechi ho fatto anche il ristorante, ho preso Petrucci, ho portato Briatore. Volevo cambiare il calcio”.

Mi sa che il calcio ha cambiato lei

“Ho fatto la battaglia contro i procuratori, contro gli arbitri ma sono stato lasciato solo”.

Ho visto che nell’elenco manca De Luca e anche con il Comune non è stato tenero pochi minti dalla firma della convezione firmata da l’Ad Milan. Poi siamo passati dal lato sinistro della classifica direttamente alla serie B, senza mai scendere in campo, al centro sportivo da far invidia all’Atalanta a trasferirisi nel centro del Mary Rosa che oggetto di indagine penale per gli abusi contestati dalla Procura. Non ne ha indovinata una.

“Acqia passata, ora saremo una società che in pratica si autofinanzierà, abbiamo licenziato l’algoritmo che non ha dato risultati soddisfacenti, potremmo cambiare lo chef per l’Arechi. Insomma abbiamo programmi importanti per l’anno prossimo”.

Ci dica la verità sugli americani, almeno questo.

“Una trattativa che non è andata a buon fine perchè mancavano le garanzie richieste, l’obiettivo era recuperare parte dei soldi spesi. Come ho fatto con l’Espresso non demordo, troverò almeno un socio. Ho molta esperienza nell’alta finanza, poco di calcio ma di operazioni così ho la mano calda. Poi ho al mio fianco Maurizio Milan, l’avvocato Fimmanò che è un signor professionista, le cose con Lotito vanno bene, sperando che al più presto arrivino anche i soldi di Dia. Sul fronte medico chiederò una mano al mio amico Giovanni Lombardi, la Gabetti sport mi auguro che possa far ridurre il monte stipendio dei dipendenti che è molto alto. Poi, visto che è un esperto, chiederò a Lotito dove comparare i palloni. Voi che vi lamentate sempre: ho fatto installare anche i condizionatori nell’albergo di Rivisondoli”.

Si ma la stagione sta per iniziare e non c’è squadra e nemmeno allenatore visto che Sottil ha lasciato.

“Faremo, vedremo, che fretta c’è. Su Sottil c’è stato il solito invito a cena di De Laurentiis, come per Sousa. Questa volta non lascio perdere come per Sousa, si cambia subito. Faremo, vedremo, oggi so che c’è un apertivo organizzato da Milan per fare il punto della situazione con Petrachi e Colantuono. Io Colantuono lo vedrei bene in panchina anche per l’anno prossimo, l’abbiamo in casa, ha fatto bene. E poi risparmierei un altro stipendio. Ma so che ci sono diversi allenatori in giro a buon prezzo. faremo, vedremo”.

Insomma Lei pensa che ha la stoffa (foulard a parte) per fare il presidente.

“Il nostro motto è faremo e vedremo, andremo lontano”.

M ai tifosi delusi e preoccupati non ha nulla da dire.

“Ripeto: faremo e vedremo, posso dire che mi aspetto una bella campagna abbonamenti dei tifosi”.

Oltre faremo e vedremo non ha da dire altro?

“Non ho niente da dire per la verità, tanto è vero che questa è una intervista impossibile e posso dire ben fatta. Aggiungo che preferisco farmi intervistare da Tullio Calzone del Corriere dello sport, nell’editoria ho tanti amici. A proposito: lei le interviste impossibili le ha fattea grandi personaggi che non ci sono più, non è che porta male?. So che anche amico del cavaliere Guariglia. Qui serve un corno, lo chiederò in regalo all’avvocato Fimmanò”.

Pure superstizioso presidente. Più del corno a noi serve un presidente per la Salernitana.

t*

 

 

 

 

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