di Red.Cro.
Con Una città fantasma. Potrebbe diventare così, secondo l’ormai celebre signora Anna, località Soccorso (così come le altre frazioni dei comuni direttamente coinvolti per il nuovo impianto di compostaggio), qualora si dovesse realizzare il sito per la gestione dei rifiuti. La speranza, però, è l’ultima a morire e la signora Anna, che vive a due civici di distanza dall’area individuata per l’impianto, lo sa: «Sabato abbiamo voluto urlare con forza il no al sito di compostaggio. Vogliamo vivere liberi da questo scempio che andrebbe ad intaccare la nostra salute e quella dei nostri figli, oltre a sminuire i beni che noi abbiamo acquistato o ereditato. Cosa lascerò a mio figlio, dopo anni di sacrifici per acquistare e ristrutturare una casa che ci è costata lacrime e sangue? Che valore avranno i nostri sacrifici, fatti per garantirgli un futuro?». Il problema riguarda ovviamente tutta l’area, attualmente popolata ma ancora per poco, a quanto pare: «Questa località rischia di ritornare indietro di almeno 50 anni, quando negli anni Sessanta o Settanta eravamo in pochissimi. Rischiamo di avere una città fantasma, anche perché ho sentito dire che tantissimi vogliono vendere casa sia a Soccorso sia nei dintorni. Qui c’è stato sviluppo, è giusto che resti così». La situazione, addirittura a febbraio, sembrava si stesse evolvendo in modo diverso: «Quando ci fu la riunione per il congelamento dell’iter per la realizzazione dell’impianto, il sindaco di Mercato San Severino (Antonio Somma, ndr) mi portò dal sindaco di Fisciano (Vincenzo Sessa, ndr) per farmi stringere la mano e farmi rassicurare sul fatto che il congelamento c’era effettivamente stato, facendomi promettere di non avere più preoccupazioni a riguardo. Decise di fare questa cosa dopo aver visto quante firme avevamo raccolto per mostrare il nostro disappunto e la nostra preoccupazione in merito. Il sindaco (di Fisciano), in quell’occasione, si mostrò particolarmente disponibile. Disse che tutti erano d’accordo e che era stato anche firmato un documento coi comitati per non realizzare più l’opera. Ero molto contenta, pensavo davvero che fosse tutto risolto, anche perché oltre me c’erano altre venti persone almeno. Ad oggi, come cittadina di Fisciano, sono molto delusa». La questione, come puntualizza proprio la signora Anna, non riguarda soltanto la sua famiglia: «Quando parlo, lo faccio a nome non solo mio ma di tutti gli altri cittadini di Soccorso, Mercato San Severino e Montoro. È come se fossi una loro portavoce, ormai. Anche perché la preoccupazione non riguarda soltanto ciò che è mio, ma tutto il lavoro che le famiglie del posto hanno svolto per avere qualcosa in dote. Infatti, la nostra speranza è che la procedura si ritiri, provvedendo ad individuare un altro posto dove non ci siano abitazioni. Noi tutti speriamo questo. Non avrebbe senso risolvere il problema in quest’area e ipotizzare l’individuazione di un altro luogo dove ci sono comunque altre abitazioni. Proprio questa è la preghiera che noi tutti stiamo rivolgendo e continuiamo a rivolgere al Comune di Fisciano».