di Erika Noschese
Dopo giorni di apprensione, Stefania Nobili, avvocato ed ex moglie di Roberto Squecco, all’epoca dei fatti contestati anche consigliere comunale di Capaccio Paestum, ha ottenuto la libertà. A commentare la vicenda e a chiarire i dettagli che hanno portato a questa decisione è il suo legale difensore, l’avvocato Riziero Angeletti, in un’intervista esclusiva. Le parole dell’avvocato Angeletti delineano un quadro in cui la posizione di Stefania Nobili appare sempre più marginale rispetto alle accuse contestate, sottolineando la sua estraneità ai fatti e la sua integrità professionale e personale. Resta ora da seguire gli sviluppi futuri dell’inchiesta per comprendere appieno la portata delle decisioni della magistratura.
Avvocato Angeletti, ci può spiegare come si è arrivati alla scarcerazione della sua assistita?
«La liberazione è stata disposta dopo l’interrogatorio di garanzia e non dopo l’udienza al tribunale del riesame, perché ovviamente – avendo ottenuto la liberazione – abbiamo rinunciato al ricorso fatto al riesame. Una volta eseguita la misura cautelare, abbiamo fatto subito ricorso al tribunale del riesame. Nel frattempo, come è previsto dalla legge, il Gip ha disposto l’interrogatorio che deve essere effettuato entro dieci giorni. Contemporaneamente hanno fissato anche l’udienza al tribunale del Riesame, ma le due cose erano state disposte in due giorni diversi, ovviamente. La prima cosa fatta è stata l’interrogatorio della Nobili dinanzi al Gip; in seguito, abbiamo ottenuto la revoca della misura cautelare; quindi, prima ancora che si celebrasse lunedì scorso l’udienza dinanzi al Riesame, abbiamo ottenuto la riammissione in libertà. Abbiamo quindi rinunciato al ricorso al Riesame. La Nobili è stata rimessa in libertà tranquillamente».
Qual è il suo commento sui contenuti del provvedimento di scarcerazione?
«I contenuti del provvedimento mi sembrano abbastanza eloquenti, sia sotto il profilo della mancanza di grandi indizi per le esigenze cautelari, e lascia trasparire altresì l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Questo però è un discorso che andrà sviluppato nel corso del processo. Sono peraltro indicativi le dichiarazioni dell’avvocato Nobili prese in sede di interrogatorio durante le indagini, perché noi fummo chiamati a rendere l’interrogatorio alla Dia e in quella sede formulammo le nostre osservazioni su tutto. La Nobili si rese disponibile per chiarire tutti gli aspetti: lì per lì non fu creduta, sennò non avrebbero applicato la misura cautelare, però poi all’interrogatorio sono state confermate le indicazioni e le argomentazioni della Nobili che, ricorderemo, non partecipò alla famosa sfilata delle autombulanze. Anzi, si mostrò decisamente contraria a quella manifestazione. Rispetto allo scambio elettorale politico-mafioso non ha trovato riscontro, perché basterebbe guardare i voti presi nelle precedenti elezioni del 2017 rispetto al 2019 per capire che non c’era stata alcuna influenza da parte di Squecco e di chi gli stava intorno, al fine di condurre a una vittoria straripante. Questo è dimostrativo del fatto che la Nobili si è portata i voti che aveva con sé. Se sono aiutato da un consorzio criminoso, è evidente che, se alle elezioni del 2017 ho portato 250 voti ne dovrà portare 700. Se ne porto sempre 250 significa che non c’è stata alcuna utilità».
Quali sono ora le vostre aspettative in vista dei prossimi sviluppi processuali?
«Adesso aspettiamo gli sviluppi, perché intanto ci sono tutti gli altri che sono in misura cautelare. Vedremo cosa deciderà di fare il Pubblico ministero, sotto il profilo delle scelte strategiche. Ci adegueremo. Ritengo una cosa molto importante l’aver disposto la scarcerazione, la liberazione dell’avvocato Nobili in questa fase e in questo modo sia, mi consenta di fare un riconoscimento all’attività degli inquirenti perché non è cosa di tutti i giorni trovare giudici sia Pubblici ministeri che a fronte di un’ordinanza cautelare disposta qualche giorno prima, avvedendosi dello stato delle cose ed evidentemente riconoscendo alcuni aspetti importanti che sono stati argomentati dalla Nobili, dispongano la scarcerazione e la liberazione dell’indagata. Non è una cosa alla quale si assiste tutti i giorni. E questo ne va dell’onestà intellettuale degli inquirenti, del giudice e del Pm».
L’avvocato Nobili si è sempre dichiarata estranea alle accuse rivolte all’ex marito. Cosa può dirci a riguardo?
«L’avvocato Nobili, fin dall’inizio si è dissociata totalmente dalle posizioni di Squecco. Non c’è dubbio. Se ne è discostata sostenendo peraltro delle ragioni che sono, a mio parere, molto logiche e persuasive. Al di là della separazione che c’era tra i due, separazione che li ha portati ad essere lontani proprio nel periodo elettorale, è proprio nella sostanza: lei se n’è andata a Terni subito, non la troviamo in nessuna intercettazione, ad esempio, che si compromette in qualche modo. Cioè, credo che una posizione così chiara, pulita, anche sotto il profilo della onestà. Io ormai la conosco bene la Nobili, ho avuto modo di seguirla anche nell’altro processo e mi pare che sia difficile trovare in lei quella coda criminogena che può essere attribuita a chi assume una condotta di mafiosità al punto tale da pervenire alla commissione di uno scambio politico-mafioso. È totalmente fuori dalla portata del carattere, della persona, degli obiettivi della vita. È un avvocato, lavora in tribunale a Terni, lungi da lei l’idea di giocare in questi ambiti. Sono due cose diverse, perché nel momento in cui le elezioni avvenute nel 2019 non hanno niente a che vedere con Terni. La signora ha trovato un lavoro al Tribunale di Terni soltanto da poco tempo: nel momento in cui ha chiuso i rapporti con quella realtà, come riconosce il giudice nell’ordinanza di liberazione, ha reciso ogni tipo di rapporto. Rapporto che posso immaginare desti anche qualche insinuazione, perché giustamente è possibile che lei, che ha vissuto insieme a Squecco, con due figlie, è possibile che non abbia in qualche modo percepito o comunque coadiuvato o avallato? È facile e comprensibile che si facciano delle valutazioni di questo tipo e approfondimenti di questo tipo. Una cosa è certa: il fatto di essere la moglie di Squecco per un periodo, fino al 2016 circa, non vuol dire che sia compartecipi o favoreggiatrici o coadiuvanti di un sistema criminoso. Se non fosse così come dico io, l’avvocato Nobili avrebbe finito di esistere da molto tempo sotto il profilo sociale».





