Lavori a San Francesco, Pesce: "Non si è voluto fermarli" - Le Cronache Agropoli

di Arturo Calabrese

La questione dei lavori alla baia di San Francesco e nei pressi del famoso scoglio agropolese continua a tenere banco. Un aspetto sul quale si sono mobilitati molti cittadini, indignati di interventi che hanno compromesso irrimediabilmente un’area che enti e amministrazione avrebbero dovuto tutelare. Stanno nascendo anche dei movimenti cittadini che lavoreranno per scoprire la verità.

In seno al consiglio comunale, molto attivo è Raffaele Pesce, rappresentante di Liberi e Forti. Doveroso, al momento, fare chiarezza. Nella richiesta numero 38748 del 5 dicembre dello scorso anno si legge: ” Si chiede, infine, di essere autorizzati allo scarico del materiale sulla spiaggia sita alla località San francesco di Agropoli, previo “spostamento” in ambiente sommerso di un limitato quantitativo di sedimenti costituenti il fondale, in aree ad esso contigue, per consentire l’avvicinamento del mezzo marittimo nella zona di deposito, in relazione al raggio di azione della gru di bordo”.

Nella autorizzazione concessa il 20 gennaio scorso e prorogata il 28 febbraio si legge: “(si autorizza) il trasporto via mare mediante moto pontone, dalla zona di carico alla zona di deposito, con temporaneo spostamento, ove indispensabile per consentire l’avvicinamento del moto pontone, del materiale in ambiente sommerso, di un limitato quantitativo di sedimenti dovuto al fenomeno gravitativo in atto. La presente viene rilasciata esclusivamente ai soli fini demaniali marittimi e non esime l’istante dal munirsi di tutte le autorizzazioni, permessi, pareri all’uopo necessari.

I lavori consistono “nella realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di protezione e difesa dell’erosione costiera”.

Pesce, a questo punto, dice la sua: “venerdì 21 marzo, alle 10.00, il responsabile dell’ufficio demanio marittimo chiariva che ulteriori autorizzazioni, eventuali e solo accennate in quella comunale, non fossero agli atti nel fascicolo al comune, ma fosse il privato a doverle ottenere – dice – io, al contrario, sostenevo che l’autorizzazione, a mio avviso assurda, dovesse poggiare quantomeno su pareri acquisiti e, pertanto fosse illegittima. Era presente l’assessore.

I lavori non li hanno voluti sospendere venerdì mattina, questa è la verità”.