L’Ave Maria cantata ed i palloncini per l’addio ad Angelo ed Antonio - Le Cronache
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L’Ave Maria cantata ed i palloncini per l’addio ad Angelo ed Antonio

L’Ave Maria cantata  ed i palloncini per l’addio ad Angelo ed Antonio

Per i parenti, per gli amici, per tutti coloro che li conoscevano non è stato un funerale ma una “festa”…. Come Angelo Rinaldi ed Antonio Procida, i due amici  uccisi nell’agguato di via Magna Grecia, avrebbero voluto. Una lunga scia “umana” ha accompagnato le due bare lungo le vie che “cornetto”, come lo chiamavano gli amici, e Tony percorrevano quotidianamente. Laddove avevano trascorso una vita. Da Fratte, dove Procida gestiva il Bar Vintage, passando per Matierno fino ad arrivare alla chiesa della piazza di Ogliara dov’è stato celebrato l’estremo saluto. I clacson dei motorino hanno scandito, passo dopo passo, la salita verso la frazione collinare. Davanti al Bar G&G di Matierno un altro momento toccante. Tutti volevano bene a quei due giovani che hanno perso la loro ancor giovane vita in martedì di inizio maggio. Una volta giunti davanti alla chiesa, “addobbati con palloncini a forma di cuore con i nomi delle due vittime (Angelo ed Antonio, il corteo funebre si è fermato per ascoltare l’Ave Maria intonata da Toni Ascolese. Un momento commovente… Parenti ed amici abbracciati. Un dolore espresso in maniera composta ma stampato su quei volti che ancora non riuscivano a capacitarsi della grave perdita. I fratelli, ed alcuni amici, hanno preso in spalle le bare per accompagnare all’interno della chiesa. Fratte ed Ogliara hanno partecipato in massa al saluto di due “fratelli”, già perchè in tanti, così com’è stato sottolineato anche ieri pomeriggio, Angelo Rinaldi ed Antonio Procida non erano semplici amici. Un enorme attestazione di affetto e di stima che ha solo parzialmente lenito il dolore dei familiari per grave perdita. Inconsolabili le mogli delle  due giovani vittime. Hanno provato a farsi coraggio l’una con l’altro. Hanno ascoltato l’invito del parroco a non farsi forza per i figli e perché così avrebbero voluto Antonio ed Angelo. La moglie di Procida ha voluto “scolpire” il suo ricordo con una frase: “Sono sicura che Dio avrà preparato il tappeto più bello per la tua passerella tra gli angeli e ti avrà riservato la nuova più grande con vista su di me ed i tuoi figli in modo che tu possa proteggerci ancora”. Ma sono state tante le testimonianze di affetto nei confronti delle vittime della agguato di Fratte in un’Ogliara solo parzialmente blindata e paralizzata per il duplice funerale. Non sono mancate proteste per l’assenza di polizia municipale con la strada d’accesso ad Ogliara bloccata anche da un pullman che viaggiava in direzione Salerno… Il funerale (ma in tanti preferivano chiamarla festa) è proseguita anche dopo la cerimonia (nell’omelia non sono mancati passaggi sull’efferratezza del crimine commesso otto giorni) con Angelo ed Antonio che sono stati “scortati” da un’immensa folla fino al cimitero di Brignano. I feretri si sono fermati anche davanti alle abitazioni delle due vittime. Prima a Matierno, dove abitava Antonio Procida, e poi ad Ogliara, doveva viveva Angelo Rinaldi. Ora c’è voglia di ricominciare… da Fratte ad Ogliara nel ricordo (non sono da escludere iniziative nelle prossime settimane) di due “fratelli” scomparsi e con la speranza non dover versare nuove lacrime per fatti di sangue. Il duplice omicidio di via Magna Grecia ha scosso, e non poco, i residenti che ora chiedono maggiori controlli ed un’azione più efficace nei confronti della criminalità organizzata.