di Luca Capacchione
Le grane per l’amministrazione Francese e per i suoi tecnici non finiscono con il caldo di agosto. Dopo la notizia che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha bocciato le procedure sul progetto di recupero della scuola De Amicis nel pieno centro cittadino, a commentare sono le opposizioni che non risparmiano critiche sulla gestione dei fondi. Giuseppe Busia e l’intero consiglio dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha deliberato la «non conformità» del concorso di progettazione indetto il 18 marzo scorso, su mandato del Comune guidato dalla sindaca Cecilia Francese, dai tecnici della Centrale “Sele-Picentini”. Avrebbe dovuto segnare il viatico per la nascita del Social art food hub, ambizioso incubatore della dieta mediterranea da 7 milioni di euro di Pics (Programma integrato città sostenibili). Avrebbe dovuto, ma per l’Anac quel concorso da 56,887 euro – da ripartire tra il progettista vincitore ed i primi cinque (anche se i concorrenti sarebbero solo due) – non rispetta la legge. Con esposti acquisiti al protocollo Anac con i numeri 37666 e 37667 del 17.05.2022 l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Salerno segnalava varie anomalie del concorso in oggetto e segnatamente: la previsione nell’offerta tecnica di punteggi per servizi svolti con conseguente assenza di anonimato, la redazione del progetto di fattibilità da parte del solo vincitore, il ricorso all’appalto integrato per l’affidamento dei successivi stadi progettuali e dei lavori, il riconoscimento di un montepremi inferiore ai compensi previsti per i commissari di concorso. La scure dell’Anac caduta sulla città di Battipaglia ha ricevuto pronta risposta dai tecnici dell’amministrazione, i quali hanno obiettato di essersi attenuti alle linee guida per i concorsi redatti dal Consiglio nazionale. Risposta però che non ha accontentato Roma, da dove è stato ordinato all’ente di dar cenno delle determinazioni assunte entro il termine del 26 agosto. Non sono mancati i commenti delle opposizioni, che sottolineano come questo tipo di errori sia ricorrente a Palazzo di città e come ormai la possibilità di gestire i fondi sia sempre più lontana. “In consiglio comunale avevo preavvisato di quello che sarebbe successo facendo riferimento alle mie vecchie preoccupazioni sul bando delle case a via Manfredi – ha commentato il consigliere e capogruppo del PD Luigi D’Acampora – Preoccupazioni che in sostanza si sono rilevate confermate dalla perdita del finanziamento. La Sindaca continua a dire che va tutto per il meglio e una cosa è certa: siamo il comune che risparmia maggiormente l’energia elettrica non per bravura ma per mancanza di servizi. Basta guardare l’illuminazione pubblica. Dicevo a qualche amico che nonostante stiamo pescando in una vasca di pesci affamati riusciamo a prenderne qualcuno proprio perché è l’amo ad incastrarsi al pesce. Un ufficio capace avrebbe potuto portare a segno centinaia di finanziamenti ma mi rendo conto che un uomo solo non può essere provvidenziale”. “I rilievi dell’Anac sono fondati, purtroppo ormai la bocciatura è una costante – ha dichiarato Giuseppe Provenza, consigliere del gruppo misto – questa è la continuità amministrativa chiesta dalla sindaca in campagna elettorale e la sta mettendo in atto, difatti puntualmente i progetti presentati dal comune di Battipaglia vengono bocciati. Questo avveniva con la prima amministrazione Francese e questo avviene oggi, onestamente mi sarei meravigliato del contrario”. Più duro, invece, il capogruppo del Partito Socialista Italiano, Alessio Cairone: “Quello che è accaduto è sicuramente di una gravità immensa. Porta a riflettere sulle incapacità dell’amministrazione Francese e sulla scarsa programmazione nella gestione della nostra città. Ancor più grave è aver appreso dagli organi di stampa la volontà della sindaca di non annullare il bando e proseguire con la poca trasparenza sfidando un organo super partes ed importante come l’ANAC”.