Un dettagliato e corposo esposto sulle vicende del Consorzio Farmacie e Servizi (Cofaser) degli ultimi tre anni è stato inviato alle Autorità Giudiziarie e Contabili dal Movimento Civico Sanseverinese, movimento politico coordinato da Giovanni Romano. “La ricostruzione delle principali vicende amministrative e politiche che hanno caratterizzato la vita del Consorzio negli ultimi tre anni hanno evidenziato un quadro inquietante che se confermato, a nostro avviso, potrebbe compromettere la prosecuzione della sua attività e il futuro lavorativo dei suoi dipendenti. Le notizie riportate dagli organi di stampa circa l’improvvisa “emersione” dei debiti del Consorzio per oltre 4.000.000 di euro ci hanno indotto ad approfondire la natura di questi debiti, come e perché sono stati contratti e chi li ha causati. Già nel 2016 gli Amministratori allora in carica avevano evidenziato consistenti spese “allegre” di natura clientelare, investimenti inutili e costosissimi imposti dalla politica e in particolare dal Comune di Sarno, forniture avvenute in assenza del rispetto delle leggi in materia di trasparenza, consistenti assunzioni di personale attraverso discutibili procedure interinali. Ma appare singolare che i sindaci pro-tempore dei Comuni proprietari del Consorzio, Sarno e Mercato S.Severino, abbiano avviato un procedimento di accertamento di responsabilità per i debiti “emersi” proprio nei confronti di quegli Amministratori. Il voler addebitare colpe “a quelli di prima” altro non è, a nostro avviso, che un maldestro tentativo per allontanare l’attenzione dalle proprie responsabilità e per perseguire un obiettivo frutto di una precisa strategia politica. In altri termini, la vera intenzione della “politica” è stata quella di “svalutare” il Consorzio attraverso i debiti accumulati per giustificare il ricorso alla “finanza privata” e poterlo così “svendere” a soggetti privati privilegiando coloro che hanno effettuato, negli ultimi tre anni, milionarie forniture in assenza di gare e oggi si ritrovano nella posizione di essere creditori-fornitori che possono portarsi a casa le farmacie comunali ad un prezzo stracciato. Una strategia frutto della scelta politica degli attuali sindaci pro-tempore di Sarno e di Mercato S. Severino e dalle loro Amministrazioni entrambe riconducibili al Partito Democratico e al centrosinistra coadiuvate attivamente e impropriamente da un ex consigliere comunale di Mercato S.Severino diventato “salvatore” del Consorzio. Nel 2016 l’allora Sindaco Giovanni Romano avviò il procedimento per non rinnovare l’adesione al Consorzio che scadeva nel 2018 e per il ritorno nel possesso del Comune della Farmacia Comunale che produce utili per 250.000 euro all’anno. Quanti soldi avremmo risparmiato e, soprattutto, quanti soldi avrebbe incassato il Comune in questi ultimi cinque anni? Almeno un milione di euro si sarebbero potuti utilizzare per le persone fragili, per gli anziani, per le famiglie in difficoltà, per i diversamente abili, migliorando le condizioni finanziarie dell’Ente. Invece le Amministrazioni Comunali hanno deciso, con arroganza e per interesse politico, di prorogare la scadenza di altri 20 anni. In tal modo hanno effettuato assunzioni non necessarie addirittura ricorrendo alle società interinali, hanno potuto sperperare più di 500.000 euro per l’inutile trasferimento di sede a Sarno, hanno potuto pagare numerose consulenze d’oro. E, soprattutto, hanno potuto accumulare milioni di euro di debito che si sono rivelati indispensabili per poter “invocare” il “salvataggio” di creditori-fornitori farmaceutici e creare i presupposti per “svendere” ai privati il Consorzio. Il tutto sotto la regia sapiente di un sapiente professionista del settore, un “eroe” che si è prodigato con le sue relazioni e le sue conoscenze. Su questi fatti, puntualmente rilevati nell’esposto e documentalmente provati, il Movimento Civico Sanseverinese ha richiamato l’attenzione delle Autorità competenti. Occorrono approfonditi accertamenti per fare chiarezza sulle attività e suoi ruoli dei vari protagonisti di quello che si prospetta come l’ennesimo caso in cui il bene della Comunità è stato accantonato per far posto ad interessi “altri”.
Articolo Precedente
Riforma Cartabia nella direzione giusta
Articolo Successivo
Vince l’Italia, grande festa a Salerno
Categorie
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco